Storie del mio zoo by Gerald Durrell

autore:Gerald Durrell [Durrell, Gerald]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2022-04-27T22:00:00+00:00

V

IL TOCCO DELLA CROCEROSSINA

Caro Signor Durrell,

lei è l’uomo più cattivo che io conosca. Tutte le creature di Dio dovrebbero vivere libere, e il fatto che Lei le chiuda in gabbia è contro la Sua volontà. Ma è un uomo o un diavolo? Se fosse per me lei andrebbe chiuso in una prigione fino alla fine dei suoi giorni...

Che si abbia un allevamento di maiali, di polli, di visoni, oppure uno zoo, è inevitabile che di quando in quando gli animali si facciano male, prendano delle malattie e alla fine muoiano. In caso di morte, comunque, l’allevatore di maiali, di visoni o di polli si trova in una posizione molto diversa da quella di chi possiede uno zoo. Se un tale visita un allevamento di maiali e chiede dov’è finito il maialino bianco con le orecchie nere, e gli rispondono che è stato mandato al mercato, quello accetta la spiegazione senza batter ciglio, come se si trattasse di una specie di fato suino. Ma se quel tale va in uno zoo, si affeziona a un animale, lo va a trovare di tanto in tanto, poi un bel giorno non lo trova più, e gli dici che è morto, ecco che gli vengono i più gravi sospetti. Ne avete avuto abbastanza cura? Aveva da mangiare a sufficienza? È stato chiamato il veterinario? E così via, con il tono di un poliziotto di Scotland Yard che interroghi un sospetto assassino. E naturalmente più l’animale è bello, più serrati si fanno gli interrogatori. La gente sembra convinta che, se la morte o l’uccisione di maiali, polli e visoni è una faccenda di ordinaria amministrazione, gli animali selvatici dovrebbero godere di una specie di vita eterna, e soltanto la grossolana inettitudine dei guardiani può averli fatti migrare in pascoli più felici. Questo ci rende la vita molto difficile, perché ogni zoo, indipendentemente da quanto i suoi animali siano ben nutriti e ben tenuti, ha la sua triste lista di decessi.

Quando si ha a che fare con le malattie degli animali selvatici ci si avventura in un campo in cui pochi capiscono qualcosa, compresi i veterinari più qualificati; così molto spesso si lavora, se non proprio al buio, almeno nella penombra. Certe volte l’animale si ammala allo zoo, altre arriva con la malattia in stato già avanzato, e può trattarsi di un male tropicale particolarmente spiacevole. Un caso emblematico fu quello di Louie, il nostro gibbone.

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