Summer and the City by Candace Bushnell

autore:Candace Bushnell [Bushnell, Candace]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, Contemporary, Juvenile Fiction, Love & Romance
ISBN: 9788856605082
editore: Piemme
pubblicato: 2011-01-01T23:00:00+00:00

Capitolo 20

«Non va bene» dice Samantha, scuotendo la testa.

«È solo una valigia» osservo, imbronciata. È brutta, d’accordo, ma guardandola provo un’invidia pazzesca. Mentre io sto per tornare nella vecchia e noiosa Castle-bury, Samantha è diretta a Los Angeles.

Los Angeles! È bellissimo, e l’ha saputo solo ieri. Deve girare uno spot e alloggerà al Beverly Hills Hotel, lo stesso delle stelle di Hollywood. Ha comprato un paio di occhiali da sole enormi, un cappello di paglia a tesa larga e un costume da bagno di Norma Kamali che puoi indossare sopra una T-shirt bianca. Per celebrare l’occasione ho cercato una palma al negozio di decorazioni per le feste, ma avevano solo delle foglie di carta con le quali ho fabbricato una specie di coroncina niente male.

Scarpe e vestiti sono sparpagliati ovunque. L’enorme Samsonite verde di Samantha giace aperta sul pavimento del soggiorno.

«È orrenda» geme lei.

«Ma chi vuoi che se ne accorga?»

«Tutti. Viaggiamo in prima classe. Ci saranno facchini e fattorini. Cosa penseranno quando scopriranno che Samantha Jones va in giro con una Samsonite?»

Adoro quando Samantha parla di sé in terza persona, lo trovo buffissimo. Una volta ci ho provato anch’io, ma non sono riuscita nemmeno a terminare la frase. «Pensi davvero che guarderanno la Samsonite invece di Samantha Jones?»

«È questo il punto. Tutti si aspetteranno che i miei bagagli siano eleganti quanto me.»

«Scommetto che quell’idiota di Harry Mills viaggia con un borsone da palestra» la consolo, sedendomi sul divano. «Ci pensi? Stai partendo con un uomo che conosci appena. È strano, no? E se la valigia si apre per sbaglio e lui vede le tue mutande?»

«Non è la biancheria intima che mi preoccupa. È la mia immagine. Quando ho comprato quell’obbrobrio, non pensavo che un giorno avrei cambiato vita» risponde, guardando con disprezzo la Samsonite.

«E a cosa pensavi?» Non so quasi nulla del passato di Samantha, a parte il fatto che viene dal New Jersey, odia sua madre ed evita accuratamente di menzionare il padre. Quindi qualsiasi informazione sulla sua vita precedente è più che interessante.

«Volevo andarmene il più lontano possibile.»

«Ma il New Jersey è al di là del fiume.»

«Geograficamente, sì. Metaforicamente, no. E New York non è stata la mia prima destinazione.»

«Sul serio?» Ora sono davvero curiosa. Non riesco a immaginare Samantha in nessun altro posto.

«Quando avevo diciott’anni, ho girato il mondo.»

Sto per cadere dal divano. «E come?»

«Ero la groupie di un famosissimo cantante rock» risponde lei con un sorriso. «Un giorno mi ha vista a un concerto e mi ha chiesto di accompagnarlo in tour. Io ero abbastanza ingenua da credere di essere la sua ragazza. Poi ho scoperto che aveva una moglie nascosta da qualche parte nella campagna inglese. Questa valigia ha fatto il giro del mondo.»

Mi domando se Samantha odi tanto quella povera Samsonite perché evoca ricordi sgradevoli. «E poi?»

Lei alza le spalle, prende della biancheria e inizia a piegarla con cura. «Mi ha scaricata a Mosca. Di punto in bianco sua moglie ha deciso di raggiungerlo. Così un bel pomeriggio lui si è svegliato e mi ha detto: “Tesoro, temo che sia finita.

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