SUNSET PARK by Paul Auster

SUNSET PARK by Paul Auster

autore:Paul Auster [Auster, Paul]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858403952
editore: Einaudi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Capitolo terzo

Sa perché Miles se n’è andato. Ancora prima che arrivasse la lettera era quasi sicuro che il ragazzo aveva passato la notte a casa loro, la notte prima del mattino in cui lui e Willa in cucina avevano parlato così brutalmente di Miles. Dopo colazione aveva socchiuso la porta della stanza del figlio per controllare se era tornato a casa per il fine settimana, e quando aveva visto il letto vuoto era entrato e aveva scoperto un portacenere pieno di mozziconi, un’antologia tascabile di drammi giacobiti dimenticata sul pavimento e un cuscino appiattito, non sprimacciato, sul letto rifatto di corsa – segni certi che il ragazzo aveva passato lì la notte, e il fatto che fosse partito di mattina presto alla chetichella senza neanche salutarli, senza un ciao o un arrivederci, poteva significare solo che aveva sentito le parole crudeli che erano state dette su di lui ed era troppo sconvolto per affrontare i suoi genitori. Morris non parlò della sua scoperta a Willa, ma a quel punto non poteva sospettare che la conversazione avrebbe provocato in Miles una reazione tanto drastica. Si sentiva malissimo per aver detto quelle cose, arrabbiato con se stesso per non aver difeso con più forza il ragazzo dai violenti attacchi di Willa, ma pensava che al loro prossimo incontro avrebbe avuto modo di scusarsi, di svelenire l’atmosfera e di metterci una pietra sopra. Poi era arrivata la lettera, quella lettera folle, falsamente allegra, con la notizia inquietante che Miles aveva lasciato il college. Scoppiato di scuola. Il ragazzo non era scoppiato. Lui adorava la scuola, veleggiava sul massimo dei voti, e appena due settimane prima, quando domenica si erano incontrati da Joe Junior’s per la colazione, gli aveva parlato dei corsi che pensava di seguire nell’ultimo anno. No, smettere era stato un atto ostile di vendetta e autosabotaggio, un suicidio simbolico, e nella mente di Morris non c’era alcun dubbio che fosse il risultato diretto del colloquio origliato qualche giorno prima in casa loro.

Ma non c’era motivo di panico. Miles sarebbe andato per un paio di settimane a l.a. da sua madre, e Morris doveva solo prendere il telefono e telefonargli. Lo avrebbe fatto, e avrebbe richiamato il ragazzo alla ragione; e se non avesse funzionato così, sarebbe volato in California e ne avrebbe parlato a tu per tu con lui. Ma non solo Miles non era da Mary-Lee; Mary-Lee non era nemmeno a casa. Era a San Francisco a girare l’episodio pilota di una nuova serie televisiva, e la persona con cui parlò fu Korngold, il quale gli disse che non avevano notizie di Miles da oltre un mese e che a quanto ne sapeva non erano previste sue visite in California per tutta l’estate.

Da quel momento si trovarono insieme sulla stessa barca, tutti e quattro, i due genitori naturali e i due acquisiti, e quando ingaggiarono un investigatore privato perché cercasse il loro figlio scomparso, ciascuna coppia sostenne metà della spesa, trascorrendo otto cupi mesi di rapporti sui progressi delle ricerche



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