Sweet Rome (Sweet Home) (Italian Edition) by Tillie Cole

autore:Tillie Cole [Cole, Tillie]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9791255170273
editore: Always Publishing
pubblicato: 2023-10-02T22:00:00+00:00

«Bacio portafortuna fra il quarterback dei Tide e la sua ragazza promette di salvare il campionato!»

Lanciai un sorrisetto verso Reece che leggeva il titolo del servizio sulla partita di oggi. Divertito, ripensai a Molly seduta sugli spalti che moriva di imbarazzo mentre i cori dei tifosi la invitavano a scendere in campo per baciarmi. Indossava la maglietta dei Tide che le avevo lasciato sul cuscino stamattina – col mio numero dietro, ovviamente, e un altro bigliettino melenso appuntato sopra.

La mia maglia per la MIA ragazza, così potrai indossarla alla partita.

Siediti con Ally e verrò a riscuotere il mio bacino portafortuna.

Un bacio dal tuo Romeo

Già, ero davvero cotto, e sinceramente non me ne fregava un cazzo. Anzi, mi piaceva da morire, cazzarola.

Le erano tremate le gambe lungo tutto il tragitto verso il campo, ma io mi ero comunque sentito pieno d’orgoglio: avevo mostrato alle centinaia di migliaia di tifosi allo stadio, e ai milioni in tutto il mondo, che Molly Shakespeare era mia.

Mentre mi veniva incontro, l’avevo vista tenere gli occhi bassi e muovere le labbra borbottando parole rassicuranti fra sé e sé. Ero certo che mai avrebbe pensato, nemmeno fra un milione di anni, che le mie suppliche di venire a guardarmi giocare – tante settimane prima, in biblioteca – l’avrebbero messa sotto i riflettori per un bacio scaramantico con il suo ragazzo.

Quando si era fermata davanti a me, mi ero sporto verso di lei e l’avevo afferrata per la nuca perché si concentrasse solo e soltanto su di me. Poi avevo posato la fronte contro la sua, bisbigliando: «Ehi, Mol». A quel punto, lei si era rilassata, un piccolo sorriso sulle labbra rosee.

«Ehi, tu.»

«Me lo vuoi dare quel bacino dolce, sì o no?»

«Se proprio ci tieni.»

Neanche immaginavo quanto.

«Eccome, se ci tengo.» Dopo quelle parole, mi ero chinato su di lei e l’avevo baciata, cercando la sua lingua con la mia – dandole battaglia, leccandola, facendola mia. Poi mi ero scostato prima che mi diventasse troppo duro nei pantaloni attillati della divisa – sport adatto a tutta la famiglia e via dicendo.

I Tide avevano vinto.

Molly era stata celebrata per il potere del suo bacio portafortuna, poi quella bastarda di mia cugina mi aveva mandato via, ordinandomi di tornare stasera alle nove; aveva in mente qualcosa per Mol, ma Dio solo sapeva di che si trattasse.

Scoccarono le otto e quarantacinque e non riuscii più ad aspettare, così io e i ragazzi ci incamminammo verso la confraternita femminile. Ero in astinenza tutte le volte che ci separavamo; mi rendevo conto che probabilmente non era sano, ma, se proprio dovevo essere sincero, non me ne fregava un cazzo neanche di questo.

Bussai alla porta della confraternita e io, Reece, Austin e Jimmy-Don fummo accolti dalla ragazza muscolosa dell’altra sera – Cait, forse? Magnifico, tanto era stata simpatia a prima vista.

Dopo aver alzato gli occhi al cielo e avermi sbuffato proprio in faccia, Cait lasciò la porta aperta e imboccò le scale, guardandosi indietro solo per sbottare: «Fermi dove siete. Non salite! Vado a dire alle ragazze che siete arrivati».

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