Target - Scuola omicidi by Stephen Hunter

autore:Stephen Hunter [Hunter, Stephen]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0100-12-31T23:00:00+00:00

Target: dal film al libro.

Una violenza firmata Penn

di Marzio Tosello

Novelization è una bruttissima parola straniera (viene da novel, romanzo), che corrisponde, a un’operazione editoriale diventata sempre più frequente: la trasformazione delle sceneggiature di film e telefilm in romanzi veri e propri. In pratica, è il procedimento opposto alla classica sceneggiatura di un romanzo o di un’opera teatrale; la novelization trasforma in pagina scritta i copioni dei successi del piccolo e grande schermo, da Dallas e Dynasty a Rambo II a questo Target.

È un bene? È un male? È un modo più moderno di scrivere e raccontare? O è una speculazione a freddo? Forse è meglio evitare le affermazioni definitive. Sicuramente un romanzo come Target, benché scritto da un’unica mano e con il riconoscibile stile di un professionista come Stephen Hunter, rivela il contributo dell’équipe di sceneggiatori e soggettisti raccolta intorno al regista, che in questo caso è Arthur Penn. Un nome che ha un grosso peso nella storia del cinema moderno, anche per le opere “minori”, tra le quali si può contare Target.

Nato nel 1922, a lungo attivo nel teatro a cui torna di tanto in tanto, Penn firmò la sua prima regia nel 1958 con Furia selvaggia, rivisitazione in chiave psicanalitica della figura di Billy The Kid, il più famoso bandito dell’epopea western. Nel film appare per la prima volta una delle costanti di Penn, il tema della ricerca del Padre e del formarsi della personalità del protagonista. Un tema che troviamo anche in Target, nel contrasto generazionale tra Walter e Chris, che significa per quest’ultimo ricerca della propria identità e contemporaneamente ricerca di un padre, di qualcuno che indichi la via da percorrere. Penn, che ha un forte sentimento della famiglia, rende bene i suoi valori e i suoi conflitti, come l’incomunicabilità che si è venuta a frapporre come una barriera tra Walter e Chris, e che dipende in gran parte dalle scelte di vita del padre, costretto a una vita di violenza che lo perseguita.

La violenza è un altro dei temi che permeano la cinematografia di Penn, e Target non fa eccezione. Penn racconta la violenza degli emarginati, degli outsider costretti a fronteggiare un mondo ostile che li mette in pericolo. Contro una violenza ancora più pericolosa, che è quella dei servizi segreti i quali, nella loro cecità istituzionale, preferiscono eliminare quanti si vengono a trovare sulla loro traiettoria, per continuare in relativa sicurezza i loro giochi di potere e di morte. Se per Penn la violenza individuale può essere liberatoria, quella istituzionale è forzatamente coercitiva perché legata al mantenimento dell’ordine costituito, a tutti i costi.

Anche il sesso ha un’importanza di rilievo per il regista. Più volte accennato (Chris che consiglia personalmente la madre di portarsi le pillole antifecondative, che s’informa sui rapporti tra i genitori, che si lascia attirare nella trappola sessuale tesa da Carla), questo argomento si lega a una tematica imprescindibile nelle opere di Penn, quella della coppia, sempre esposta al pericolo della distruzione – come potrebbe accadere a Walter e Donna – o

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