Terminator 2 - Il giorno del Giudizio by Randall Frakes

autore:Randall Frakes [Frakes, Randall]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook gratuito - vietata la vendita
pubblicato: 2012-04-19T09:39:05+00:00

John si volse per incamminarsi e vide a dieci metri da loro un poliziotto, dall’altro lato della parete di sbarre. Si rese subito conto che in quell’individuo c’era qualcosa di strano.

Il Terminator seguì lo sguardo perplesso di John.

Nella mano abbassata lungo il fianco il T-1000 impugnava la pistola.

Il Terminator spinse John e Sarah dietro di sé, e tutti e tre cominciarono a indietreggiare.

Come gli altri, anche Sarah vide quella scena, ma il suo spirito sconvolto era incapace di reagire. Per attirare ora la sua attenzione ci sarebbe voluto qualcosa di veramente sbalorditivo.

Il T-1000 venne avanti. A causa dell’obesità dell’uomo, però, la sua capacità di espansione molecolare era stata messa a dura prova così era dovuto ritornare all’immagine dell’agente Austin, che necessitava di un minore consumo di energie.

Raggiunse le sbarre.

Non si fermò.

Il suo corpo cominciò a penetrare come gelatina attraverso le sbarre di metallo.

Mentre si spingeva attraverso il cancello come se il suo corpo fosse stato di plastilina, la sua superficie si ricomponeva perfettamente. La sigaretta che penzolava dalle labbra di Silberman cadde mentre la mascella si abbassava in estremo stupore. Un debole segnale scattò nella sua testa.

Gli sembrava di diventare sempre più piccolo.

A quel punto, Sarah poteva reagire. Rimase senza fiato.

Aveva perduto qualsiasi punto di riferimento. Le sembrava di esser diventata completamente pazza. Ma la vista di quella pasta viscosa che si ricomponeva nel poliziotto le diede un’intuizione istintiva, e tre pensieri l’assalirono contemporaneamente.

Non era un poliziotto.

Veniva dal futuro.

Probabilmente avrebbe cercato di uccidere suo figlio.

Dal profondo del suo essere si sentì invadere di collera e i muscoli le si tesero.

La realtà di quell’incubo non finiva mai.

Si udì un rumore metallico. La pistola dell’agente aveva urtato contro le sbarre…

era l’unico oggetto solido. Il T-1000 dovette solo voltarsi, girare il polso e tentare di nuovo, facendo scivolare la pistola per la canna attraverso le sbarre.

Il Terminator afferrò John per il fondo dei calzoni e se lo mise sulle spalle. John gli si aggrappò al collo. Continuando a indietreggiare quello alzò il fucile e, rivolto a Sarah gridò: «Corri!»

Mentre si voltava e si metteva a correre Sarah pensò che nel mondo reale i cyborg non solo possono pensare, ma anche avere buone idee.

Il T-1000 correva verso di loro e aprì il fuoco. Ma il Terminator brandiva il suo calibro 12 come una pistola e fece fuoco. I guardiani storditi si gettarono a faccia in giù sul pavimento mentre il corridoio era spazzato dalle scariche e si riempiva di fumo acre. Uno di loro, che stupidamente si era messo a correre per raggiungere un incrocio del corridoio, entrò nella linea di fuoco e fu sbattuto contro una parete da un proiettile sparato dalla pistola del T-1000.

Il Terminator fu colpito da diverse pallottole. Ma nel corpo del T-1000 i proiettili del potente fucile avevano aperto due crateri. Lui barcollò ma continuò ad avanzare. I crateri si riempivano di mercurio e si richiudevano perfettamente, scomparendo in un secondo.

Lo scambio di proiettili non era più efficace che uno scambio di sputi.

Il Terminator girò l’angolo e si mise a correre.

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