The Lock by Pierdomenico Baccalario

The Lock by Pierdomenico Baccalario

autore:Pierdomenico Baccalario [Baccalario, Pierdomenico]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858520390
editore: Piemme
pubblicato: 2018-03-24T16:00:00+00:00


IN MARCIA

– Sembrano due bambini – disse Olivia a Floraleda, stando attenta a non farsi sentire dal generale e dall’arciere.

– Sono due bambini – le rispose Floraleda.

E Pit sorrise, perché le due ragazze avevano perfettamente ragione: Timothee e Miguel De Luna camminavano dieci passi davanti a loro, e da quando erano partiti non avevano ancora smesso di vantarsi dei rispettivi bastoni da viaggio.

Miguel l’aveva ricevuto in premio da Fanfola quando i Selvaggi si erano aggiudicati la terza prova, quella della caccia in spiaggia con le frecce farfalla che trasformavano in albero chi veniva colpito. Quel bastone dava la sensazione di essere in qualche modo magico, come lo era il mantello che ora si trovava nella soffitta di Pit. Ma, a vederlo, era un semplice bastone nodoso, più o meno come quello di Timothee. E per giunta senza punta, cosa che il loro generale continuava a sottolineare. Li bilanciavano tra le mani, li lanciavano e correvano a riacchiapparli, se li scambiavano, nemmeno fossero scettri, o bacchette magiche.

– Miguel ha scoperto cosa fa il suo bastone? – domandò Pit alle due ragazze, quando raggiunsero l’altezza della cava.

– Macché – rispose Olivia. Poi ridacchiò: – Non diteglielo, ma… l’altra sera, prima di andare a dormire, l’ho visto che lo alzava verso le nuvole come se fosse un parafulmine e…

– Ed è successo qualcosa? – chiese Pit.

– NO! – la ragazzina rise. – Assolutamente niente.

– Magari non è così che si deve usare… – mormorò Floraleda. E poi, vedendo come quei due continuavano a lanciarlo e a riacchiapparlo, aggiunse: – Ma nemmeno così, temo…

Quella mattina il tempo era indeciso. Il sole veniva coperto di tanto in tanto da nuvole di passaggio, ma quando tornava a splendere il bosco scintillava delle sue foglie verdi. Castagni e tigli lasciarono ben presto il posto agli aceri di monte, mentre i sentieri si arrampicavano lungo la riva del torrente. Lo costeggiarono per un tratto, all’altezza delle rapide, e poi si infilarono nuovamente nel folto del bosco, poi lungo una pietraia, dove anche i tre che ancora non avevano un bastone se ne procurarono uno. E così, facendo rumore per allontanare i serpenti, proseguirono fino al ponte 187, dove si era tenuta la loro prima sfida. Scrutarono la boscaglia dall’altra parte del rudere della vecchia torre alla ricerca di tracce del passaggio dei loro avversari, e Pit si massaggiò il collo, là dove la memoria gli diceva che era stato colpito da una minuscola freccia rossa di Bobby Bob.

Nel rivedere l’arco del ponte da cui si erano tuffati, Timothee rabbrividì e si scambiò un’occhiata con il cugino. Se non fosse stato per Pit, forse, sarebbe affogato. Si lasciarono quell’ansa alle spalle, e proseguirono oltre. Il fiume si divise in due rami e poi si ricompose in una spiaggia di pietra bianca, dove si apriva una grande cavità decorata da antiche incisioni rupestri.

– Niente travi sospese, questa volta? – domandò Timothee a Olivia, ricordandosi della seconda sfida, durante la quale lei e Cobacabana avevano dovuto fare gli equilibristi.

– Per fortuna



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