THE PERSONAL SHOPPER by ALESSIA ALESSI

THE PERSONAL SHOPPER by ALESSIA ALESSI

autore:ALESSIA ALESSI [ALESSIA ALESSI]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2015-07-14T22:00:00+00:00


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<<Buonasera>> mi accoglie sull'uscio di casa. Marc vive in una gicanclopica villa leggermente fuori Londra. Da un Sir Architetto mi sarei aspettata grande design, grande avanguardia, grande tecnologia. Invece, almeno dall'esterno, penso di dovermi ricredere. <<Ciao..>> farfuglio timida ed entro dentro, porgendogli una bottiglia di vino rosso. La cena di stasera è stata totalmente improvvisata, ma che la location fosse casa Moore è un piccolo dettaglio che merita considerazione. Mi ha scioccata. Quando Marc ha telefonato, pochi minuti dopo la scelta dell'abito nuziale di Maggie, ha blaterato qualcosa come "bisogno-un-consiglio". Si, penso d'aver capito bene, anche se non posso esserne certa. Da quando mi hanno tolto la patente non rispondo mai e poi mai al cellulare in macchina. Qualcuno potrebbe chiedersi perché non acquisto un auricolare o perché non faccio sincronizzare il telefono all'automobile, ma bisogna conoscere i propri limiti e la tecnologia è il mio. Detesto ogni arnese di troppo. L'auricolare è troppo. Questa sera comunque ho fatto un'eccezione alla regola rispondendo velocemente. L'interlocutore fa la differenza, Mister Moore riesce a irretirmi persino dietro un arnese infernale. Adesso che sono qui, tra i suoi posti, la sua casa, il suo nido, mi sento come stordita. L'ondata di intimità che attraversa l'atmosfera mi imbarazza. Mi destabilizza.

Casa di Marc sembra una di quelle ville dei film d'amore ambientati in Irlanda. Il parquet dell'ingresso scandisce ogni mio passo distintamente. Un grosso tappeto persiano bordeaux, tendaggi chiari, color crema, un camino in gesso bianco di dimensioni discutibilmente eccessive e un meraviglioso soffice e comodo divano, compongono un salone di tutto rispetto, accogliente e invitante. Si, il divano è invitante. A dividere gli ambienti, ovvero ingresso/salone dalla cucina, nessuna porta, solo un maestoso arco. Chiaro anche quello. <<Hai una casa luminosa>> farfuglio imbarazzata <<Merito del nostro arredatore comune>> sorride modesto cercando di minimizzare il mio imbarazzo. Sono completamente imbambolata.

Il resto della casa è completamente calzante allo stile luminoso, semplice e di classe. Grande scala a chiocciola, due bagni immensi di cui uno munito di vasca idromassaggio, studio, cabina armadio e le camere da letto <<Non ti ci vedo molto così>> dico di getto dopo aver messo piede nella sua camera da letto coi crampi allo stomaco <<Così come Miss Lopez?>> domanda curioso <<Così classico. Ti facevo più acciaio e meno legno>> scherzo osservando i colori pallidi di una immensa camera patronale con nulla di personale dentro. Non un quadro, non un televisore, non un tappeto, non una tenda che rimandi la scelta alla sua personalità <<Hai perfettamente ragione. Quando sono arrivato a Londra ho acquistato questa villa con l'obiettivo di arredarla in modo intimo..>> spiega osservandosi intorno, senza guardarmi negli occhi <<Intimo?>> non capisco <<Si, volevo una casa che somigliasse a un "tetto coniugale">> e sorride mimando le virgolette. Annuisco, penso d'aver capito cosa intende. Quasi senza accorgermene vengo assalita da un enorme senso di tristezza. Non sarà forse che quest'uomo si stia completamente annullando per dare alla figlia quel senso di famiglia cui auspica ogni genitore? E se si sentisse in colpa per



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