The Story of Anne Frank by Mirjam Pressler

The Story of Anne Frank by Mirjam Pressler

autore:Mirjam Pressler [Pressler, Mirjam]
La lingua: eng
Format: epub
ISBN: 9780330372039
Amazon: 0330372033
editore: Macmillan Children's Books
pubblicato: 2000-06-09T00:00:00+00:00


Capitolo nono

Non dobbiamo lasciarci scoraggiare

Margot e Anne non c’erano piú, morte probabilmente alla fine di marzo del 1945 nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, nella brughiera di Lüneburg. Il lager venne liberato il 15 aprile 1945 dai soldati britannici, che trovarono ancora circa 60 000 prigionieri emaciati. Il medico militare britannico Hugh Llewellyn Glyn Hughes, futuro responsabile del recupero e della riabilitazione, descrisse la situazione cosí: «Nessun rapporto e nessuna fotografia può restituire in modo adeguato la terribile vista del campo […] in numerosi punti i cadaveri erano impilati in cataste di diversa altezza […] Nel lager c’erano ovunque corpi in putrefazione. [Le baracche] erano stipate di prigionieri a tutti gli stadi di consunzione e di malattia»2 . Solo fra gennaio e la metà di aprile del 1945 l’eccessivo sovraffollamento e le condizioni del tutto inadeguate erano costati la vita a oltre 35 000 persone, fra le quali Margot e Anne Frank.

Quanto la morte delle nipotine avesse sconvolto Alice è dimostrato dalla lettera che ella scrisse a Otto il 4 agosto:

Carissimo Otto, sinora ci sono arrivate la tua lettera con la copia del 15-6 e nove cartoline. […] Non ho parole per esprimerti ciò che provo e ogni istante vivo con te le indicibili sofferenze fisiche e spirituali che ora devi sopportare da solo. Non possiamo neppure aiutarti, io con il mio grande affetto e con l’indicibile pena che provo insieme a te. Per oggi non voglio soffermarmi sui particolari e non riesco neppure, non ne ho la forza, e poi non è neanche necessario, i fatti sono cosí terribili che nessuna parola potrebbe descrivere ciò che provo. In seguito, forse, riuscirò prima o poi a chiedere ciò che ancora vorrei sapere su Edith, anche se ormai è tutto inutile e tu sembri mostrare coraggio, e questa è l’unica cosa che posso sperare e augurarti. Chissà se hai ricevuto il mio telegramma, volevo solo dirti subito che in noi c’è un solo pensiero, e quello sei tu. […] Olga L. è ritornata da Theresienstadt, a quanto sembra ha in parte perduto la memoria e vive in una casa di riposo; di Irmchen non sa piú nulla, da quando è finita a Birkenau. Sig. G. è morto a Theresienstadt, da mesi non riusciamo ad avere notizie di Louis. Scrivo questo perché in una cartolina tu chiedi di tutti e poi loro ci sono stati anche cosí vicini! Ho appena ricevuto un’affettuosa cartolina da Bep Voskeul e Helene. Entrambe scrivono parole cosí affettuose, per il momento salutale, risponderò quanto prima. A Herbi ho spedito un telegramma, anche ieri ho sentito Robert e Lotti, non sapevano ancora nulla della nostra grande sventura. Lotti sembra essere assolutamente down. Chiedono se hai ricevuto i loro pacchetti e se hai visto i Goldstein, anche loro avevano parecchie cose per te. Ah se potessi esserti vicina, ma non trovo parole per il nostro grande dolore, riuscirei solo a posarti la testa sulla spalla e piangere! Cerca di stare bene, saluta tutti coloro che ti sono fedeli e vicini e ricevi come sempre i pensieri piú affettuosi da tua madre.



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