Thyvold Hans-Olav - 2017 - I cani buoni non arrivano al Polo Sud by Thyvold Hans-Olav

Thyvold Hans-Olav - 2017 - I cani buoni non arrivano al Polo Sud by Thyvold Hans-Olav

autore:Thyvold Hans-Olav [Thyvold Hans-Olav]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General
ISBN: 9788828203278
Google: wiLLDwAAQBAJ
Amazon: 8828203277
editore: Solferino
pubblicato: 2020-01-28T23:00:00+00:00


Odio doverlo ammettere, ma Jack il Vicino si è rivelato un dog-sitter assolutamente decente. Anche più che decente. Direi che il signore ha un potenziale – seppur non sviluppato – per diventare un padrone di cani di prima classe. Non ha rispettato alla lettera le indicazioni della signora Thorkildsen sul cibo e sulle passeggiate, ma è stato meglio così.

Dopo una lunga e tesissima mattinata con la signora Thorkildsen, lei è sparita in un taxi diretta a Copenaghen con tutte le sue cianfrusaglie, non prima di aver buttato giù tre bicchieri di acqua del drago per darsi la carica. Ha provato fino all’ultimo a farmi accettare l’ingiustizia che stavo subendo, lusingandomi e riempiendomi la ciotola fino a strabordare. Ho dovuto fare appello a tutto il mio autocontrollo per non buttarmici sopra a capofitto prima che uscisse con la valigia al seguito.

«Tornerò talmente presto che non ti sarai nemmeno accorto che me ne sono andata» è stata l’ultima cosa che ha detto prima di uscire. Strana cosa da dire. Che poi per altro si è rivelata pure falsa. Io l’ho presa in parola e, non appena se n’è andata, con un certo ottimismo mi sono passato tutta la casa naso a terra, ma quando ho finito lei non era ancora tornata. O la signora Thorkildsen mi aveva detto una bugia o le era successo qualcosa sulla via del ritorno. Opzioni entrambe angoscianti. Anche se il pensiero che la signora Thorkildsen potesse mentire era sempre il peggiore.

Per farla breve, ero di pessimo umore mentre me ne stavo lì all’ingresso sulla pila di scarpe. Ammetterlo è imbarazzante, ma nonostante abbia provato con tutte le mie forze a non perdere le staffe, alla fine mi sono arreso e mi sono consolato con un mocassino. Non era una vendetta nei confronti della signora Thorkildsen. Se avessi voluto vendicarmi, avrei ridotto in poltiglia le sue ciabatte preferite. Lo so che mordicchiare le scarpe è sbagliato, fa ormai parte del mio istinto dopo alcuni episodi spiacevoli che mi sono successi in tenera età e che non vale la pena rievocare in questa sede.

Mi vergogno ad ammetterlo, ma rosicchiare le scarpe mi dà un particolare senso di pace. Proprio come l’acqua del drago per la signora Thorkildsen, credo, senza però i barcollamenti e i borbottii. Se Jack il Vicino avesse rispettato le indicazioni della signora Thorkildsen, avrei sicuramente fatto fuori un intero paio di scarpe mentre lei era fuori in barca. Stavo facendo i miei bisogni in giardino quando il vicino, invece di venire a riempirmi la ciotola, mi ha colto di sorpresa.

La chiave nella porta d’ingresso mi diceva che non era la signora Thorkildsen là fuori. Lei, quando arriva, armeggia sempre un po’ prima di inserirla e di girarla delicatamente. La persona dietro la porta, invece, l’ha inserita nella serratura in modo rapido, deciso ed energico. In quel momento mi sono dimenticato di tutte le istruzioni sul cibo e sulla passeggiata. È stato il panico più totale!

Eppure non sono riuscito neanche ad abbaiare, nonostante le indicazioni al riguardo siano chiare: quando uno sconosciuto fa irruzione in casa, devi abbaiare più forte che puoi.



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