Torino indaga by Leone di Fausto

Torino indaga by Leone di Fausto

autore:Leone di Fausto [di Fausto, Leone]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa
ISBN: 9788867401307
editore: Robin Edizioni - Robin Edizioni
pubblicato: 2012-10-14T22:00:00+00:00


Giovedì 2 settembre

Maselli combinò uno spuntino durante la pausa con Luigi Marino al caffè Elena di piazza Vittorio Veneto.

Dal dehors s’apprezzava la veduta della grandiosa area delimitata dai pallidi palazzi barocchi traforati di portici, che ne fa una delle piazze più vaste e pittoresche d’Europa, che si protende da un lato in via Po, d’uniforme modalità architettonica, e dall’altro s’apre verso lo scenario del fiume e della Gran Madre di Dio, la chiesa eretta a modello del Pantheon nella prima metà dell’Ottocento per celebrare il ritorno dei Savoia dopo la caduta di Napoleone, davanti allo sfondo boschivo della collina.

Il ventiduenne restauratore, dai lineamenti efebici che lo facevano giudicare un fanciullo, dapprima timoroso, s’aprì quando la poliziotta lo rassicurò che il colloquio era in via informale e soprattutto che Igor Tarquini non ne sarebbe venuto a conoscenza.

Era stato contattato dalla Cortese, su suggerimento di Novella Salassi, per preventivare il restauro d’uno scrittoio Direttorio, di buona fattura anche se di scarso valore antiquario.

La perspicace Viviana s’era accorta delle sue tendenze gay e aveva brigato per fargli conoscere quell’Igor Tarquini, in arte la Falena, offrendogli un regalo se fosse riuscito a sedurlo. Aveva acconsentito alla sfida più che altro per il gusto del giuoco, ma poi da quell’incontro era nato un legame “tale da illuminare le nostre due esistenze”, concluse arrossendo e guardandola provocatoriamente negli occhi.

La drammatica mattina del 24 agosto, dopo aver passata la notte in via Bidone, erano usciti insieme prima delle otto: lui era sceso in cantina a recuperare la bicicletta per raggiungere l’atelier in via Vanchiglia dall’altra parte della città, mentre Igor era andato a fare jogging col fido Pippo.

Prima d’accomiatarsi la pregò di nuovo di non rivelare a Tarquini i termini dell’accordo con Viviana.

Gabriella era pronta a credere alla poetica storia d’amore, anche se un investigatore meno ben disposto avrebbe messa in conto un’eventuale complicità tra i due nel coprirsi a vicenda. Decise comunque di tenere per sé le risultanze del colloquio.

La sera, l’ennesimo temporale di nubi africane aveva punteggiate di sabbia del deserto le auto in sosta, l’acqua stava evaporando dall’asfalto e rendeva l’aria umida e appiccicosa, l’afa si percepiva ancor più opprimente, una di quelle giornate insopportabili della tarda estate.

Rimpiangeva le brezze di Todi, a quell’ora i giovani si radunavano al bar in piazza del Popolo per l’aperitivo e per programmare i divertimenti notturni: oh, i bei giorni del suo amore limpido e giocoso, prima del fatale tracollo! Da allora la sua vita aveva persa l’innocenza della fiducia.



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