Tracce di memoria by Peter Lantos

Tracce di memoria by Peter Lantos

autore:Peter Lantos
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
Tags: Biography & Autobiography, Personal Memoirs
ISBN: 9788809808331
editore: Giunti
pubblicato: 2014-12-31T23:00:00+00:00


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Quell’incontro straordinario fu il culmine di una strana combinazione di coincidenze, fortuna e ricerche. Quattro anni prima avevo partecipato a un seminario medico convocato da uno degli esperti neurologi dei National Institutes of Health a Bethesda, nel Maryland, appena fuori da Washington D.C. Avevamo il compito di concordare una serie di criteri diagnostici grazie ai quali riconoscere una rara malattia neurologica, la degenerazione cortico-basale, che si manifesta come un disturbo del movimento e spesso è aggravata dalla demenza. Al seminario era stata invitata una dozzina di esperti internazionali e, dopo alcune sedute, eravamo arrivati a una definizione accettabile per tutti i partecipanti. Poiché mi restava un po’ di tempo prima di riprendere l’aereo per Londra, avevo deciso di visitare l’Holocaust Museum qualche chilometro più in là.

L’apprensione iniziale all’idea di entrare in un luogo simile era stata cancellata di lì a poco dalla bellezza sconvolgente dell’architettura, dalla varietà dei reperti e dalla solennità dell’edificio, che non veniva turbata nemmeno dalle orde di turisti. D’impulso, avevo preso l’ascensore per la biblioteca. La sovrabbondanza di libri riguardanti l’olocausto mi aveva sbalordito e sorpreso. Non sapevo ancora che la Soluzione finale avesse generato una florida industria letteraria. Stanze su stanze, scaffali su scaffali e indici interminabili su computer erano in grado di soddisfare la curiosità di chiunque, dagli storici ai profani. I volumi sui campi di concentramento erano accuratamente disposti in ordine alfabetico: un’antitesi oscena delle mete di villeggiatura in una libreria dedicata ai viaggi. Invece di Algarve, Costa Azzurra, Firenze, New York, Provenza o Zanzibar, c’era la lista agghiacciante di Auschwitz, Bergen-Belsen, Dachau, Mathausen, Treblinka eccetera. Alcuni nomi non li avevo mai sentiti. E sotto la B, tra le opere su Bergen-Belsen, ero incappato in un volumetto di Eberhard Kolb, intitolato Bergen-Belsen from 1943 to 1945, una versione molto concentrata dell’originale tedesco pubblicato nel 1962 a Hannover. A pagina 40 nella seconda edizione del 1988 della versione inglese (pagine 155-156 dell’originale tedesco), avevo trovato l’informazione che stavo cercando: l’anello mancante tra Bergen-Belsen e la nostra liberazione. Era stato quello l’indizio che aveva condotto all’incontro a San Diego.

Kolb descrive come, tra il 6 e l’11 aprile 1945, tre convogli con a bordo un totale di circa settemila prigionieri abbiano lasciato la stazione di Bergen. Il 21 aprile uno di quei treni giunse a Theresienstadt, un campo non lontano da Praga. Gli altri due, presumibilmente diretti anch’essi a Theresienstadt, attraversarono per giorni la Germania settentrionale e subirono frequenti attacchi aerei. Uno fu fermato sul binario di piena linea vicino Magdeburgo il 13 aprile, e liberato dagli americani. L’altro fu bloccato il 23 aprile poco lontano dal paesino di Tröbitz, nella regione del Niederlausitz, e liberato dai russi. E d’un tratto, informazioni apparentemente disparate, sepolte nel profondo del mio subconscio, emersero e andarono a riempire una lacuna nel racconto del mio viaggio. Io e mia madre eravamo sul convoglio trovato dagli americani vicino Magdeburgo.



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