Trent'anni e li dimostro by Amabile Giusti

Trent'anni e li dimostro by Amabile Giusti

autore:Amabile Giusti
La lingua: ita
Format: epub
editore: Self-publishing


OTTO

Tony ha telefonato non so quante volte. Ascolto le sue parole nella segreteria e mi chiedo se sono disposta a tollerare le pennellate umide della sua lingua ancora una volta.

«Che cazzo vuole quell’imbianchino?» mi domanda Luca mentre presto attenzione all’ultimo messaggio.

«Non è un imbianchino, è un pittore. Alla fine del mese esporrà i suoi quadri in una galleria, e gli manca un’opera. Vorrebbe farmi un ritratto. Vuole immortalare il mio viso.»

Luca emette una risata sprezzante.

«Vuole immortalare la tua vagina», commenta, lasciandomi a bocca spalancata.

«Ma che…» protesto vagamente.

«È ovvio che vuole scoparti.»

«Non c’è bisogno di essere così esplicito!» esclamo. «E poi, occupati di te! Che vuoi? Magari mi fa piacere. Tony è un ragazzo interessante.»

«E tu sei una piccola stronza.»

«Eh? Che significa?»

«Niente, solo che sei una stronza. Ultimamente non fai che parlare di questo pittore e di quell’altro, il biondino tedesco con cui lavori. Fatteli una volta per tutte e finiscila.»

«Probabilmente lo farò. Non mi servono i tuoi consigli», replico, inviperita.

Così mi decido: telefono a Tony, dopo quasi un mese dall’increscioso episodio del vomito. Decidiamo di prendere un caffè assieme e ci diamo appuntamento in un bar, vicino alla sede di Tele Voce Europa.

Ci incontriamo e chiacchieriamo davanti a due espressi, in particolare della sua mostra imminente. Mi chiede del mio lavoro, dice che mi segue spesso e che le mie profezie meteorologiche sono sempre azzeccate. Infine accetto di posare per lui. Dopotutto non devo chiedere il permesso a nessuno!

Qualche sera dopo, mentre mi preparo per raggiungere lo studio di Tony, Luca mi passa accanto e mi fuma addosso facendomi tossire. I suoi occhi sono verdissimi, e freddi come diamanti.

«Prendi la pillola?» mi domanda all’improvviso.

«Eh?»

«Pensi di usare qualche metodo contraccettivo?»

«Saranno pure affari miei! Sei delicato quanto un panzer.»

«Tieni», mi dice, lasciando scivolare qualcosa nella borsetta. Un preservativo. Lo guardo come se fosse una mano mozzata e sanguinante. «Non sai niente di questo tizio, potrebbe avere i pidocchi o peggio, e non penso tu voglia farne il padre dei tuoi figli. Sai come si usa, o devo spiegartelo io? Non si sa mai, magari quell’imbecille non è pratico.»

«Luca!» grido, paonazza per la rabbia e il disagio. «So come si usa, e in ogni caso sei pregato di smetterla! Quando ti ci metti sai essere antipatico da morire.»

«Voglio solo salvarti la pelle ed evitarti di restare incinta, cretina.»

Non avevo alcuna intenzione di andare a letto con Tony, ma sparo un commento deciso: «Ho già i miei, non ho bisogno che mi presti nulla».

Esco di casa senza voltarmi indietro, odiandolo con tutte le forze.



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