Tropico del Cancro-Tropico del Capricorno by Henry Miller

Tropico del Cancro-Tropico del Capricorno by Henry Miller

autore:Henry Miller [Miller, Henry]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Classics, Erotica, General, Literary Collections
ISBN: 9788804551485
Google: rpdkAAAACAAJ
editore: Mondadori
pubblicato: 2006-10-15T12:11:29+00:00


Commediante di prim’ordine, la sola donna davvero buffa che abbia mai conosciuta. Era tutta una barzelletta, compreso il chiavare. Riusciva a far ridere persino un cazzo ritto, che è molto. Dicono che cazzo ritto non vuol consigli, ma un cazzo che anche ride è fenomenale. Non so raccontarlo in altro modo: quando entrava in caldo e ci stava, Evelyn attaccava un colloquio da ventriloqua con la sua fica. Tu eri pronto a entrare e all’improvviso il fantoccio, fra le gambe, lasciava andare una risata. E intanto si tendeva verso di te per darti un’allegra tirata, una strizzatina. E cantava anche, questo fantoccio di fica.

Insomma si comportava come una foca ammaestrata.

Non c’è nulla più difficile che far l’amore in un circo. Questa storia della foca ammaestrata la rendeva più inaccessibile che se fosse stata inchiavardata col ferro. Riusciva a troncare l’erezione più “personale” del mondo. Troncarla con una risata.

Ma al tempo stesso non era umiliante come forse qualcuno immagina. C’era qualcosa di simpatico in questa risata vaginale.

Tutto il mondo pareva svolgersi come un film pornografico che aveva per tema tragico l’impotenza. Riuscivi a vederti come cane, come donnola, come coniglio bianco. L’amore era cosa a parte, come un piatto di caviale, o un eliotropio di cera.

Vedevi il ventriloquo in te parlare di caviale di eliotropio, ma la persona reale era sempre una donnola o un coniglio bianco.

Evelyn era sempre distesa sulle foglie di cavolo a gambe larghe e offriva una bella foglia verde al primo venuto. Ma se facevo la mossa di addentarla tutto il cavolaio saltava in aria per uno scoppio di riso, un riso lucido, rugiadoso, vaginale come mai l’han sognato Gesù Cristo e Emmanuel Piedigatto Kant, perché se l’avessero sognato il mondo non sarebbe quel che è oggi e poi non sarebbero esistiti ne Kant ne Cristo Onnipotente.

La femmina di rado ride, ma quando ride è vulcanica, Quando ride il maschio dovrebbe andare a a nascondersi nel rifugio anti-ciclone. Nulla regge al riso vaginale, nemmeno il cemento armato. La femmina, una volta desta la sua risibilità, batte la iena e lo sciacallo e il gatto selvatico. La si sente a volte fra la folla che medita il linciaggio, per esempio. Significa che il coperchio è saltato, che tutto è possibile. Significa che caccerà da sola, e allora attento a non farti tagliare le palle! Significa che se viene la peste LEI viene per prima, e con gran tenaglie aguzze che ti strapperanno la pelle di dosso. Significa che andrà a letto non solo con Tizio, Caio e Sempronio, ma anche col Colera, la Meningite e la Lebbra; significa che si stenderà sull’altare come una cavalla in foia e prenderà tutti, compreso lo Spirito Santo. Significa che quanto il povero maschio, con la sua astuzia logaritmica, ha impiegato cinquemila, diecimila, ventimila anni a costruire, lei lo distrugge in una notte sola. Lo distrugge e ci piscia sopra, e nessuno la ferma quando ha attaccato a ridere. E quando dicevo che Veronica con la sua risata stroncava l’erezione più “personale”



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