TUTTO D'UN PEZZO by Mauro Bellugi con Andrea Mercurio

TUTTO D'UN PEZZO by Mauro Bellugi con Andrea Mercurio

autore:Mauro Bellugi con Andrea Mercurio [Mauro Bellugi con Andrea Mercurio]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2021-11-14T16:00:00+00:00


Mettiamoci d’accordo

Non ho mai capito come possano starci tanti profiteroles in un uomo così piccolo. Certo, l’aria della Sardegna mette appetito, e dopo una giornata di attività, con la mente in libera uscita dagli impegni che in città distolgono dai piaceri, a cena nello stomaco si apre una voragine. Ma è pur sempre lo stomaco di un uomo alto poco più di un metro e sessanta e che in spiaggia ancoriamo alla sabbia come l’ombrellone per evitare che una folata di vento se lo porti via. Nino D’Angelo è un divoratore accanito. I bignè imbottiti di crema gli spariscono nella bocca a ritmo regolare e impressionante. Quando ha finito un numero considerevole di porzioni, si pulisce, nascondendo nell’angolo del tovagliolo tracce indiziarie di cioccolato, e si appoggia soddisfatto allo schienale della sedia. Solo allora incrocia lo sguardo esterrefatto dei commensali senza parole.

Mai giudicare un uomo dall’apparenza. È la lezione che, a Stintino, abbiamo imparato tutti dal Nino famelico. Alzati da tavola (e ce ne vuole), inizia la notte in cantata. Non è un refuso. In cantata, staccato, perché fino a notte fonda è tutta una cantata.

Corso, Burgnich, Bedin, chiunque brandisca una qualsiasi posata ne fa un microfono. Io duetto con il reuccio della Napoli melodica: Nino mette la voce davanti, per farmi strada nella canzone, e io lo seguo sulle note di Malafemmina. Prendo confidenza, spingo sull’acceleratore vocale e a metà brano mi affianco al suo volume, ma mi diverto troppo. Nel circuito canoro mi trovo perfettamente a mio agio, quindi lo supero e sul finale si sente soltanto me: Te voglio bene e t’odio, nun te pozzo scurdààà.

Adoro questo brano, adoro la musica partenopea. Mi riporta al 1979, con la maglia del Napoli. Appena trasferito, vivo in albergo, assieme alla mia famiglia, come Andrea Agostinelli con la sua. Le nostre mogli provengono da città in cui i rapporti sono più distaccati, la mia da Milano, la sua da Roma, e non restano indifferenti all’ondata di calore che ci investe assieme all’aroma del caffè. Non riescono a pagarne uno.

«Tenga», prova sempre mia moglie porgendo il denaro al barista.

«No, signò, m’offendo», risponde garbatamente inorridito.

Qui ci mettono poco a volerti bene e, quando succede, ti senti coccolato dall’intera città.

Ritrovo Mario Corso, alla sua prima esperienza da allenatore della Primavera, e il mio amico Oscar Damiani, con cui dividevo l’esperienza e le giornate nelle giovanili dell’Inter, oltre che al militare. È ormai un giocatore affermato e un impeccabile gentleman fuori dal campo, con un gusto raffinato: «Ho imparato da te a vestirmi», confessa quando apprezzo un abbinamento particolare. «Con tutti i pomeriggi che mi hai fatto passare da Bardelli, non posso che avere buon gusto».

Bardelli è il negozio di abbigliamento a Milano in cui spendevamo le ventimila lire di stipendio dell’Inter e le duecentomila che mi mandava mio padre.

Raggiungiamo un decimo posto dignitoso per una piazza come Napoli che ancora deve far la bocca ai titoli degli anni successivi, con Maradona. Il pubblico sportivo non tiene al risultato ossessivamente, così come la gente del posto è quasi indifferente al ritorno materiale delle relazioni, anche quelle commerciali.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.