Tutto in una sola notte by Kylie Scott

Tutto in una sola notte by Kylie Scott

autore:Kylie Scott [Scott, Kylie]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: The Lick Series - vol. 1
ISBN: 9788854177512
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2015-05-20T16:00:00+00:00


Capitolo tredici

La luce mattutina mi svegliò. Mi girai e stiracchiai i muscoli intorpiditi. David era sdraiato a pancia in su accanto a me e se la stava dormendo beato, un braccio sulla faccia a coprirgli gli occhi. Con lui lì, era tutto perfetto… e ben in vista, dal momento che nel corso della notte si era tolto le coperte di dosso. Allora era vera la storia dell’erezione mattutina. Eccolo lì. Lauren aveva ragione.

L’idea di essermi svegliata con lui al mio fianco e con la fede di nuovo al dito mi fece spuntare un sorriso da perfetta idiota. Ma poi, chi non avrebbe sorriso svegliandosi vicino a David, quando era così, come mamma l’aveva fatto? Sentivo un po’ male in mezzo alle gambe per via della notte prima, ma nulla di esagerato. Nulla che potesse distrarmi dal guardare quello spettacolo di mio marito.

Scivolai un po’ verso il fondo del letto per osservarlo, una volta tanto, in tutta tranquillità. Il suo non era il classico ombelico. In pratica era una piccola rientranza, seguita da una strisciolina di peli scuri che scendeva lungo la pancia piatta e arrivava direttamente lì. Era duro, grosso, lungo.

Sto parlando del suo membro, ovviamente.

Naaa, non suona bene.

Del suo pene. Sì, molto meglio.

La notte prima, David aveva insistito per rimanere un po’ in ammollo nell’acqua calda della vasca. Avevamo parlato e basta, era stato piacevole. Non avevamo mai menzionato la ragazza che, era ovvio, in passato l’aveva tradito e/o lasciato. Ma avevo sentito la sua presenza aleggiare nell’aria. Il tempo l’avrebbe sbattuta fuori a calci dalla porta sul retro, ne ero sicura.

Profumava vagamente di sapone, con una nota un po’ muschiata, forse. Non avevo mai considerato il calore come qualcosa che potesse avere un odore, ma era quello il profumo di David. Profumava di calore, come se fosse luce liquida. Sapeva di calore, pace, casa.

Mi girai velocemente a guardarlo in volto. Grazie a Dio, gli occhi erano ancora chiusi sotto il suo braccio. Il suo petto si alzava a abbassava a un ritmo regolare. Non era proprio il caso che mi scoprisse mentre lo annusavo in mezzo alle gambe, a prescindere da quanto potessero essere poetici i miei pensieri. Sarebbe stata un’esperienza troppo imbarazzante, preferivo evitarmela.

Nonostante le vene, la pelle sembrava così liscia. E la punta spiccava distintamente. Era tutto al proprio posto. Fui vinta dalla curiosità, o forse mi aveva già vinta da un pezzo. Con tutto il suo corpo a mia disposizione, guarda dove ero andata a finire. Lo toccai delicatamente con il palmo della mano. La pelle era calda, morbida. Lo avvolsi tra le dita, lentamente. Il suo cazzo si mosse di scatto e io mi ritrassi, colta di sorpresa.

David scoppiò in una lunga, fragorosa risata.

Bastardo.

Avrei voluto sprofondare per l’imbarazzo. Sentii il calore salirmi su per il collo.

«Scusa», disse, allungando il braccio verso di me. «Ma avresti dovuto vedere la tua faccia».

«Non è divertente».

«Piccola, non ti immagini quanto». Mi afferrò per il polso e mi tirò su, facendomi stendere su di lui. «Vieni qui. Oh, hai le punte delle orecchie tutte rosse».



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