Ultimo Atto by Christopher Pike

Ultimo Atto by Christopher Pike

autore:Christopher Pike [Pike, Christopher]
Format: epub
editore: MyBookLibrary
pubblicato: 2010-01-24T11:18:04+00:00


Capitolo settimo

Dovette firmare alcuni documenti e lo fece solo dopo aver letto tutto con molta attenzione: d'ora in avanti sarebbe stata più guardinga. Il capitano si offrì di accompagnarla a casa; voleva andare a Careville e continuare le sue indagini. Durante il tragitto gli chiese se lavorava sempre così tanto e lui le rispose che fare il poliziotto in quella cittadina era come sorvegliare un campo di grano. Ovviamente non c'era mai stato un assassinio, a Careville.

Quando Melanie entrò in casa, il telefono stava squillando: era l'ultima persona al mondo che si sarebbe aspettata di sentire.

— Melanie, sono Dave, come stai?

— Bene. E tu?

— Ho sentito quello che è successo a teatro.

— Cosa? Chi te lo ha detto? Mia madre?

— No, l'ho visto in TV e sul giornale del mattino.

— A San Francisco?

— Sì, lo hanno pubblicato. Ma allora che cosa è successo? Hai ucciso davvero quella ragazza?

I suoi nervi erano scossi e fu sul punto di riappendere. — Che dicevano i giornali? — chiese con freddezza.

Lui si accorse del suo tono. — Che la polizia sta ancora indagando. Melanie, non ti ho mica chiamato per litigare!

— E allora perché? E come sta Judy? Com'è rimasta nel sapere che prima di lei te la facevi con una celebrità?

David non rispose subito. — Melanie, non posso credere che sia tu a dire queste cose. Ti ho chiamato solo perché ero preoccupato per te.

— D'accordo, scusami. Non mi sento tanto in forma, ho passato la notte in carcere. Che vuoi sapere? È stato un incidente. Ho creduto di caricare delle cartucce a salve e, invece, una l'ha uccisa.

— La conoscevi?

— Certo che la conoscevo. Recitavamo insieme nella stessa commedia: si chiamava Rindy Carpenter.

— La ragazza dell'incidente della primavera scorsa?

— Sì, proprio lei. Sai, mi aveva tamponato e io mi sono talmente arrabbiata che ho deciso di ucciderla.

— Melanie…

Sbatté giù il telefono che, un secondo dopo, squillò di nuovo. Evidentemente David non aveva ancora capito che era meglio lasciar perdere. Afferrò la cornetta: — E di' a quell'imbecille di Judy di stare attenta a quella che verrà dopo di lei!

— Melanie! "Accidenti!"

— Ciao, mamma — disse piano. — Che c'è di nuovo?

— Che c'è di nuovo? Un poliziotto mi chiama nel cuore della notte per dirmi che mia figlia è in carcere perché ha ucciso qualcuno, e tu mi chiedi che c'è di nuovo? Melanie, che cosa hai combinato questa volta?

Melanie si sedette sul pavimento. — È stato un incidente — rispose e sospirò. Quante altre volte avrebbe dovuto ripeterlo? — Le mie cartucce a salve si sono confuse con quella che chiamano una cartuccia con chiusura stellare, la cosa che ha ucciso la ragazza.

"Almeno, è così che mi hanno detto…"

— Come hai fatto ad essere tanto stupida da confonderle?

— Sarà per una questione di geni ereditari. — Sua madre le ispirava sempre un certo sarcasmo.

— Non fare la furba. Ho avuto un sacco di problemi e di spese per questa faccenda. Hai un'idea di quanto mi sia costata la tua cauzione?

— No — mentì la ragazza: sapeva che era costata diecimila dollari.



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