Un amore in cui credere by Un amore in cui credere

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autore:Un amore in cui credere
La lingua: ita
Format: azw3
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


12

—... E poi, quando ero in terza elementare, mio padre...

Le parole di Tessa che cavalcava al suo fianco gli arrivavano attutite dal canto degli uccelli e dal fischio del vento. Non aveva smesso di parlare da quando avevano lasciato Camelot. Galahad pensò che forse era un po' nervosa, adesso che la loro avventura era cominciata.

Via via che l'ascoltava riusciva a capire un po' di più: se non proprio ogni parola, almeno il contesto generale.

— ... Furono i Greci, naturalmente, che per primi svilupparono...

Le sue parole erano un piacevole sottofondo ai pensieri, mentre guardava ammirato la gamba lunga e ben tornita che si intravedeva sotto la gonna. Tessa aveva voluto a tutti i costi cavalcare come un uomo, a cavalcioni, lamentandosi di non avere i suoi "jeans", quella specie di calzamaglia pesante che indossava al suo arrivo. Era una donna così diversa da tutte le altre!

"Ma che cos'ha Tessa, di cui io ho bisogno?" si chiese guardandola di sottecchi mentre cavalcava tutta fiera e impettita. Certo, aveva tutto quel che un uomo poteva desiderare per portarsela a letto, questo era indubbio. Ma c'era dell'altro... quella donna gli suscitava qualcosa di ben più profondo, qualcosa di forte, come l'amore che aveva provato per sua moglie, anche se in modo diverso.

Avvertì un leggero senso di colpa. Quella sua attrazione per Tessa erra forse un tradimento nei confronti di Dindrane? Di sicuro Dindrane non l'avrebbe pensata così, anzi si sarebbe aspettata, o addirittura avrebbe insistito, che lui si sposasse già tanto tempo prima.

Dindrane era stata tutto per lui: il sole, la luna, il cielo, le stelle... L'aveva amata con tutto se stesso, di una passione che non si era spenta neppure dopo la sua morte.

Ma cosa provava per Tessa?

— ... Siccome però non potevo usare le mani...

Se era amore, era però qualcosa di molto diverso. Se Dindrane era il cielo, Tessa era la terra: forte, solida, dura e ostinata. Una che non sveniva vedendosi arrivare addosso una freccia. Una che diceva chiaro e tondo quel che pensava. Una che si riteneva alla sua altezza, in tutto e per tutto.

Forse lo era?

Sciocchezze! Non era che una donna!

Che cosa aveva di cui lui aveva bisogno?

Era forse giunto il momento di scoprire qualcosa di più su di lei e sul suo misterioso paese. Che strano... Quasi tutti gli stranieri che aveva incontrato in passato amavano raccontare dei luoghi dov'erano nati, a volte fin nei minimi dettagli. Tessa invece no, sembrava a disagio.

Era un enigma quella donna, difficile come l'indovinello che doveva guidarli nella ricerca del Graal. Anche lui come lei non amava gli indovinelli, non riusciva mai a risolvere neppure i più facili. Questo però non glielo avrebbe mai confessato!

— ... Però la biancheria intima migliorerebbe di sicuro il mio aspetto...

Lui non era uno studioso; certo, sapeva leggere e scrivere, ma era soprattutto un uomo d'azione, più portato ad attività fisiche che mentali. Quando c'era un problema da risolvere, molto spesso sguainava la spada.

Tessa no, era diversa, le piacevano le arti, la lettura. Aveva persino voluto portare con sé quello strano libro da cui non si separava mai, come se tosse un amuleto.



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