Un sogno al galoppo by Lin Hallberg

Un sogno al galoppo by Lin Hallberg

autore:Lin Hallberg [Hallberg, Lin]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2021-06-23T18:28:00+00:00


La porta della scuderia era aperta e Rakel aveva rifatto i box prima di andarsene. In quello vuoto c’erano un sacco di balle di fieno e il corridoio era stato spazzato. Rakel aveva disegnato un sole alla fine del messaggio lasciato sulla lavagnetta che usavamo per comunicare tra di noi.

I cavalli erano in fondo al prato a brucare. Non si dimostrarono minimamente interessati quando gridai per chiamarli. Il calorifero in selleria era acceso e, se si teneva chiusa la porta, lì dentro era un po’ più caldo che fuori. Sistemai tutte le mie cose sul tavolino e cercai di immergermi nell’atmosfera della scuderia mentre me ne stavo lì seduta a smanettare con il cellulare (non l’avrei mai fatto se ci fosse stato Ruben, ma in quel momento mi sentivo un po’ abbandonata e abbastanza insicura, se devo essere sincera). Sandra, una ragazza che seguivamo su YouTube, aveva postato un video intitolato “Montare a pelo”. Sembrava così facile e bello che andai dritta nel recinto per prendere Rune. “Tocca a te,” dissi, mettendogli la capezza.

Ma quando feci per uscire, Rune puntò gli zoccoli e si rifiutò di muoversi. Provai a tirarlo, ma lui scrollò la testa e schizzò via a tutta velocità. Non avevo speranza di riuscire a tenerlo!

Poi galoppò fino al cancello trascinando la lunghina per terra, infilò la testa tra le assi dello steccato e in un secondo ecco la capezza nel fango!

“Non mi prenderai!”

Gli occhi di Rune brillarono dispettosi quando mi superò al trotto. Pensai che non mi sarei dovuta arrendere, ma appena mi avvicinai lui balzò via.

“Prendi me invece,” sembrava voler dire Cosmo quando mi comparve alle spalle.

Volevo solo acchiapparlo, strigliarlo un po’, magari mettergli la testiera e andare a fare una passeggiata, proprio come aveva detto Rakel. Però senza Rune, ovviamente. Ma poi, quando arrivammo al bosco, il sole era caldo (che meraviglia incredibile!!!) e il sentiero era piacevolmente morbido. Il grande sasso lì accanto era perfetto come gradino. Fu così facile! Mi piegai in avanti per appoggiarmi al dorso di Cosmo, mi diedi lo slancio con la gamba destra e all’improvviso mi ritrovai in groppa. Quando Cosmo cominciò a camminare dondolò tutto e fu spaventoso per tipo due secondi, ma poi mi afferrai alla sua criniera e mi misi a dondolare anch’io con lui. Il dorso caldo e morbido del cavallo sotto di me e le sue orecchie dritte… provai a tirare le redini e lui si fermò, ubbidiente. Quando diedi gambe riprese a camminare.

“Sei grande!”

Mi piegai in avanti sul collo di Cosmo e lo abbracciai. Poi lui sollevò la testa drizzando le orecchie, come se sentisse qualcosa. Rimanergli in groppa diventò molto scomodo e all’improvviso Cosmo scartò di lato.

Accadde tutto così in fretta: il secondo prima stavo sopra il cavallo e quello dopo ero in piedi accanto a lui. Tenni strette le redini mentre Cosmo faceva resistenza e cercava di liberarsi. Fissò i cavalli di Edi, Molly e Amira con le narici dilatate.



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