Un teologo contro Hitler by Eraldo Affinati

autore:Eraldo Affinati [Affinati, Eraldo]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Biography & Autobiography, Religious, Political Science, Political Ideologies, Fascism & Totalitarianism, Religion, Christianity, Protestant, Christian Ministry, Pastoral Resources
ISBN: 9788804500209
editore: Mondadori
pubblicato: 2002-01-14T23:00:00+00:00

Il grande No

Cosa avrebbe dovuto fare Dietrich Bonhoeffer negli Stati Uniti? Incontri al Christian Student Movement, lezioni allo Union Theological Seminary, conferenze nei college, attività di sostegno per i rifugiati tedeschi organizzate dal Federal Council. Il teologo Henry Sloane Coffin, l’amico Paul Lehmann e Henry Smith Leiper, segretario del Federal Council of Church, avevano pianificato tutto in modo da tenerlo impegnato per almeno tre anni. Dietrich vedeva davanti a sé una prospettiva accademica che lo avrebbe messo al riparo dalle bombe, dalle atrocità, dalle tragedie che, come nuvole minacciose, si addensavano all’orizzonte. Poteva evitare il servizio nelle Forze Armate, tirarsi fuori da una situazione rischiosa, visto che risultava iscritto negli elenchi della Gestapo e varie volte richiamato. Fino ad allora solo il fatto di essere ariano e di appartenere a una famiglia aristocratica di antiche e nobili tradizioni, con un fratello caduto da eroe nella Grande Guerra e diversi parenti che ricoprivano importanti incarichi istituzionali, gli aveva consentito una certa libertà di manovra. Il prossimo, imminente conflitto di sicuro non avrebbe potuto garantirgli la libertà di cui aveva goduto: era ancora di là da venire il suo inquadramento effettivo nelle file del controspionaggio. Di fronte al teologo c’era la sicurezza fisica che la permanenza americana gli assicurava e l’assoluta incertezza che un eventuale ritorno in patria poteva costituire per uno come lui.

Il 12 giugno sbarca a New York un uomo in profonda crisi spirituale, dilaniato da spinte e tensioni contrastanti. La prima notte la trascorre al Parkside Hotel. Il giorno dopo, nella sede dello Union Theological Seminary, appena varca la soglia della stanza che gli hanno assegnato, viene assalito dai ricordi del viaggio americano di nove anni prima: di nuovo Harlem, gli spiritual, il social gospel, Manhattan. Insieme a queste rimembranze si mischia il pensiero, sempre più assillante, per coloro che sono rimasti in Europa, soprattutto gli amici e scolari di Finkenwalde, molti dei quali finiranno schiacciati sotto lo stivale del Führer, chi cappellano militare, chi nei reparti di sussistenza: tutti nel mirino nazista.

Coffin lo invita nella sua casa di campagna, a Lakevilles, Connecticut. L’estate è appena agli inizi. Il paesaggio appare rigoglioso. La sera le lucciole invadono il giardino: fire-flies le chiamano gli inglesi. Dietrich, seduto sull’erba, va con la mente alla famiglia. Sul diario annota: «Non capisco perché sono qui, se è stata una cosa ragionevole, se ne varrà la pena per il risultato» (D. Bonhoeffer, Scritti [1928-1944]). Torna a New York e piomba nella solitudine della metropoli. Frequenta qualche funzione alla Riverside Church ricavandone un’impressione d’ipocrisia formalista. A Broadway, nella Presbyterian Church, la predica del dottor McComb lo induce a riflettere sul concetto di «Chiesa sommersa», lasciando dentro di lui un seme importante che germoglierà in futuro. È di questi tempi l’impostazione di un saggio, ispirato al soggiorno americano, dal titolo emblematico: Un protestantesimo senza riforma. Indagando le origini storiche degli Stati Uniti, dove confluirono i Padri Pellegrini che non riuscirono a trovare adeguata accoglienza nella vecchia Europa, Bonhoeffer riflette, con formidabile equilibrio interpretativo, sulla propria condizione

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