Un Universo comprensibile: Interazione tra Scienza e Teologia by George V. Coyne & Michael Heller

Un Universo comprensibile: Interazione tra Scienza e Teologia by George V. Coyne & Michael Heller

autore:George V. Coyne & Michael Heller [Coyne, George V. & Heller, Michael]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: 9788847013711
pubblicato: 2012-04-17T12:24:36+00:00


Capitolo 14

MATEMATICI AL LAVORO

1. Introduzione

La nascita delle scienze matematiche, tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, cambiò il “volto della Terra” e, di fatto, inaugurò l’era che gli storici chiamano tempi moderni. Le scienze continuano a conformare la nostra mentalità e la nostra cultura a un livello che oggi nemmeno siamo in grado di apprezzare pienamente.

Nelle pagine precedenti di questo libro, abbiamo raccontato le origini, il consolidamento e l’efficacia del metodo matematico-empirico. Abbiamo detto che i grandi successi delle scienze fondano le loro radici nel tacito assunto che il mondo possiede una proprietà grazie alla quale può essere razionalmente investigato. In questo senso, diciamo che il mondo è razionale.

In ogni caso, non è da ritenere che il mondo risponda ugualmente bene a qualunque metodo d’indagine. Fino a quando gli uomini cercarono di comprenderlo attraverso analisi puramente concettuali, idee intuitive, o anche applicando gli strumenti rigorosi della deduzione logica, a partire da premesse più o meno “ovvie”, il progresso fu scarso e comunque lento. Ma non appena venne elaborato il metodo di costruzione di modelli matematici da sottoporre a verifica sperimentale, il progresso fu immediato e in continua accelerazione.

La razionalità che noi attribuiamo al mondo è di un tipo speciale: è una razionalità matematica. Esprimiamo questo fatto dicendo che il mondo è matematico.

In quest’ultima parte del libro, prenderemo in considerazione il modo in cui il metodo matematico opera nella scienza moderna. Newton riteneva di 109

CAPITOLO 14

aver praticamente fatto tutto ciò che era possibile attraverso la matematica e che ai suoi successori non sarebbe rimasta che l’analisi filosofica dei risultati ottenuti. In realtà, nel lavoro di Newton erano state rese matematiche solo alcune categorie meccaniche, come lo spazio, il tempo e il moto (lo stesso era avvenuto per i fenomeni ottici), ma subito anche altre qualità dovettero con-segnarsi alla matematica: i colori, i suoni, il calore. Tutte vennero ridotte da qualità a quantità meccaniche; nel caso del calore, attraverso metodi statistici.

Sembrava che l’intero Universo non fosse altro che un’enorme costruzione meccanica priva di senso. Questo è il modo in cui Alfred North Whitehead descrive la rivolta di un poeta contro la matematizzazione del mondo.

Riferendosi a una poesia di A. Tennyson, “Le stelle, ella sospira, corrono alla cieca”, scrive:

Tutte le molecole corrono alla cieca. Il corpo umano è un aggregato di molecole. Perciò il corpo umano corre alla cieca, e di conseguenza potrebbe non esserci alcuna responsabilità individuale per le azioni del nostro corpo […]1

Ben presto la rivolta scoppiò anche nel cuore della fisica. La scoperta della teoria elettromagnetica, nella seconda metà del XIX secolo, innescò cambiamenti rivoluzionari nelle basi stesse della fisica. Nella prima decade del XX secolo iniziò ad emergere una nuova fisica, che non aveva tra i suoi caratteri quello d’essere “meccanicisticamente noiosa”. Se i poeti avessero potuto comprendere il suo linguaggio matematico, sarebbero rimasti deliziati dalla sua fantasia astratta, che sorpassa di gran lunga ogni umana immaginazione: la luce che piega la sua traiettoria passando nei pressi dei corpi celesti, gli orologi che accelerano o rallentano,



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