Una donna in guerra by Roberto Costantini

Una donna in guerra by Roberto Costantini

autore:Roberto Costantini [Costantini, Roberto]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Longanesi
pubblicato: 2021-02-03T23:00:00+00:00


Jeddah International Airport, Saudi Arabia

Lo sceicco Feisal Al Saddoon bin Tamimi, detto FAST, non sopportava quel luogo, quella compagnia. Tutto era finto, come il loro nuovo mondo dopo la scoperta del petrolio, finto come la modernizzazione di suo cugino Tareq che avrebbe trasformato la penisola arabica nel clone mansueto delle finte democrazie occidentali. Ma lui, con l’aiuto del Generale, lo avrebbe impedito.

FAST detestava tutto del padiglione riservato alla dinastia reale in cui stavano pranzando: i soffitti d’oro, le fontane coi mosaici e i marmi italiani, l’aria condizionata pervasa da quel profumo di petali di rosa che conferiva a tutto il contesto il senso di irrealtà di un mondo costruito sulla sabbia in pochi anni coi miliardi dei petrodollari, dopo millenni di pesca e pastorizia.

FAST era seduto di fronte a suo cugino Tareq, il principe ereditario, il primo nipote del re. Intorno a loro c’erano una quarantina di principi, tutti maschi e tutti parenti reali. Erano i concorrenti che sarebbero partiti per il deserto sull’aereo reale e avrebbero partecipato nel lungo fine settimana islamico alla gara annuale dei falconi. Niente mogli, ovviamente, perché quella era una barriera ancora invalicabile.

Solo una donna, Brigit Weiss, era stata ammessa a quel tavolo, in quanto giornalista e con il pretesto che stava scrivendo un libro su Tareq e doveva essergli accanto anche in quelle occasioni.

FAST volse lo sguardo sulla tunica coi filamenti d’oro di suo cugino e sul suo orologio da un milione di dollari. Cercò di celare qualunque segno del disgusto e del disprezzo che provava.

Appena morto l’anziano re, o forse anche prima, Tareq sarebbe asceso al trono. A quel punto avrebbe fatto piazza pulita di chiunque potesse anche lontanamente fargli ombra.

Appena morirà nostro zio, io sarò fatto a pezzi dalla sua guardia del corpo. La stessa cosa farà con le mie mogli e i miei figli e con tutti gli appartenenti ai rami collaterali della dinastia.

Ma quel giorno non sarebbe mai arrivato. Ci avrebbero pensato lui e il Generale a evitarlo. Lo preoccupava molto, il Generale, come tutti gli uomini troppo fanatici per essere comprati e troppo soli per essere ricattati. Ma era indispensabile per il suo piano.

«Quale dei tuoi falconi utilizzerai, Feisal?»

FAST intuiva il motivo di quella domanda del cugino Tareq. Durante la notte il suo falcone, un magnifico ibrido tra girfalco e pellegrino, allevato e allenato per mesi, avrebbe subito una piccola iniezione di lidocaina, una dose minima ma sufficiente a farlo arrivare stordito e confuso alla gara del giorno successivo.

Certo, lui poteva far mettere uomini a guardia del suo falcone, ma questa mossa sarebbe stata interpretata come una dichiarazione di guerra a Tareq. Una guerra che avrebbe perso, mentre il piano concordato col Generale era perfetto. Quell’uomo aveva appreso e sperimentato la giusta strategia combattendo sul campo contro Gheddafi, dopo averlo servito per tanti anni.

I nemici si abbattono attraverso altri nemici. Ieri la NATO contro il Colonnello, domani l’Occidente civilizzato contro Tareq.

Ora doveva essere inappuntabile, cortese, collaborativo.

«Utilizzerò Saladino, caro cugino.»

Tareq sorseggiò lo champagne. L’alcol era vietato dalla loro religione ma



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