Una lettera per Sara by Maurizio De Giovanni

Una lettera per Sara by Maurizio De Giovanni

autore:Maurizio De Giovanni [De Giovanni, Maurizio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Rizzoli
pubblicato: 2020-04-15T00:00:00+00:00


XXVII

Pardo aveva scelto di restare sul vago in merito ai suoi agganci con la Penitenziaria. “Posso provare con qualche collega” era, in effetti, una frase generica che nascondeva altro: cioè che Davide disponeva di un ottimo contatto, ma che sentirlo gli costava tanta, troppa fatica. Perché, a essere sinceri, la coscienza gli rimordeva senza concedergli tregua.

Quando Fusco lo aveva pregato di intercedere con padre Rasulo per incontrare Lombardo, la sua mente aveva scartato all’istante la possibilità di rivolgersi a un tramite più diretto per ottenere un colloquio col detenuto: se gli seccava chiamare il prete, figuriamoci quest’altra persona. Era una mortificazione a cui non voleva sottoporsi, perciò aveva taciuto con Angelo, e glissato con Sara e Viola.

Ora però, come aveva ammesso nel ringraziarle, era commosso dal modo con cui le amiche si stavano adoperando, anima e corpo, per aiutare Fusco. Lo interpretava come un segno di affetto e considerazione nei suoi riguardi, afflitto dal senso di colpa per non aver compreso quanto fosse urgente, e importante, la richiesta dell’ex superiore. Non poteva neppure sospettare quanto quella vicenda toccasse Sara da vicino.

Dunque, il rovello di Pardo era il seguente: è lecito da parte mia non utilizzare una risorsa solo per amor proprio, dopo che Morozzi ha addirittura scomodato i vecchi colleghi e Viola sta trascurando il bambino con la febbre per indagare su Lombardo? No, si rispose per zittire quella fastidiosa voce interiore. Non è giusto.

La storia era questa.

Nella sequenza ininterrotta di relazioni fallimentari che caratterizzava la vita sentimentale di Pardo, il ruolo da protagonista era ricoperto senza dubbio da Arianna Spaziani. Era una bella bruna, allegra ed energica, con la quale più che con ogni altra aveva coltivato il sogno di mettere su famiglia, avere un numero imprecisato ma comunque significativo di figli, realizzare la sua vocazione a essere padre e marito. Erano stati insieme quattro anni e mezzo, e negli ultimi mesi di convivenza l’ispettore si era illuso di essere ancora l’unico uomo per lei. Convinzione rivelatasi, alla luce dei fatti, un errore clamoroso.

L’incresciosa situazione era emersa, alla lettera, quando, il terzo weekend consecutivo in cui lei gli aveva comunicato con rammarico che doveva frequentare un corso di aggiornamento, un sospettosissimo Pardo l’aveva pedinata vedendola emergere, per l’appunto, dalle acque di una spiaggia della penisola per rifugiarsi tra le poderose braccia di tale Florio Augusto, istruttore di spinning, pilates e, con buone probabilità, di altre pratiche ginniche su cui, in quel momento, non aveva ritenuto di soffermarsi.

La delusione era stata cocente. Pardo aveva investito tanto in quel rapporto: prima di immergersi nella successiva relazione dagli esiti catastrofici, era passato oltre un anno, durante il quale si era avvicinato pericolosamente al baratro della depressione.

Ma che c’entrava tutto questo con l’identità del giovane che era stato da Lombardo? C’entrava eccome, perché Arianna Spaziani, il vicequestore Arianna Spaziani, per essere precisi, era il dirigente dell’amministrazione carceraria che concedeva i permessi per le visite ai detenuti.

L’ultima volta che l’ispettore aveva visto la donna, gliene aveva cantate di tutti i colori e aveva concluso



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