Una notte in giallo by AA.VV

Una notte in giallo by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sellerio
pubblicato: 2022-06-28T22:00:00+00:00


Alessandro Robecchi

Piano B

Ore 20.04

Quello con la cravatta si è avvicinato alla macchina, da dietro. Ha aperto il bagagliaio e ci ha messo una piccola borsa da viaggio. Poi ha aperto lo sportello del passeggero, si è seduto, ha richiuso e ha tirato un sospiro.

Il biondo non ha nemmeno alzato gli occhi, seduto al volante, lo sguardo fisso su un portone di via Messina, Milano, un buon posto dove vivere, se vi piacciono i cinesi.

Il tizio che aspettano, però, non è cinese per niente, e questa sera faranno il lavoro. Dopo tre settimane di turni, appostamenti, pedinamenti, indagini, hanno deciso per oggi.

Bene, chiudere la pratica, fatturare. La vita continua.

Il tipo che devono ammazzare si chiama Umberto Guarino, quarantasei anni, di cui due di galera nel 2009, ma è roba passata, e questa notte ci lascia la pelle.

«Facciamo in fretta, vero?» dice quello con la cravatta.

«Non cominciamo, eh! Il tempo che ci vuole. Non dirmi che Marta ti aspetta per mezzanotte, non farmi incazzare».

L’altro fa un risolino.

«Macché. Sono fuori per lavoro. Bologna, un cliente importante, torno domani mattina e venerdì libero, la famiglia prima di tutto».

«Ti rendi conto che vai ad ammazzare uno e l’alibi te lo fai per la moglie? Che ti porti dietro il bagaglio e lo spazzolino da denti?».

«Può sempre servire».

Quello con la cravatta non se la prende, scorre le dita sul telefono, è un discorso che hanno fatto mille volte. Non ha voglia di litigare, vuole chiudere la faccenda in modo sicuro e tranquillo, bere qualcosa con il suo socio e magari dormire da qualche parte prima di tornare a casa dalla trasferta di lavoro, una cena noiosa, affari.

«Tutto bene a Bologna, caro?».

«Sì, sì, benissimo, tesoro».

Quello con la cravatta fa un sorrisino, poi mette su una faccia da schiaffi.

«Sono tutto tuo, socio, fai di me quello che vuoi». Poi però si fa serio.

«E il nostro amico?» intende il Guarino. «Tutto sotto controllo?».

Riporta il discorso sul lavoro.

Aspettano.

Questo Guarino che tra un po’ sarà morto fa una vita abbastanza monotona. In sostanza frequenta tre posti, non a giorni fissi, ma a rotazione casuale. Ha una ragazza, o qualcosa del genere, dalle parti di Porta Genova, ci va ogni tanto e resta lì tutta la sera. Non ci dorme mai, forse la ragazza è un po’ sposata.

Altrimenti va in un bar di viale Monza, uno di quelli dove i clienti fissi hanno qualche stanzetta tranquilla per giocare a carte e parlare di figa.

Non è un bar di hegeliani, ma uno si adatta, no? Comunque è un bar col bigliardo, una rarità, il biondo e quello con la cravatta ci hanno fatto una partita, mentre davano un’occhiata al posto.

Terza alternativa, la famiglia. Un fratello più giovane alla Comasina, vicino all’Istituto Ortopedico, un quartiere dove in orario di ambulatorio sembrano tutti zoppi. Il fratello ha una moglie carina, piccola e bruna, ma non sono solo fratelli, perché li hanno visti parlare d’affari e di soldi, si erano fatti quest’idea, in un bar del quartiere, e sembrava più un socio.

Da quello che sanno, il



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