Una rabbia semplice by Davide Longo

Una rabbia semplice by Davide Longo

autore:Davide Longo [Longo, Davide]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 2021-01-11T12:00:00+00:00


32.

– Sono Arcadipane, ho chiamato prima per Barbicinti.

– Un attimo, vedo se è rientrato.

Rumori di ufficio, una porta che si apre, oggetti spostati sulla scrivania, la chiamata deviata.

– Barbicinti.

– Ciao Attilio, sono Arcadipane.

Silenzio.

– Arcadipane di Torino, il corso di formazione Interpol a Trento, ti ricordi? La camera da due perché all’ultimo avevano tagliato i fondi…

– Arcadipane, cazzo, ma hai tutta un’altra voce al telefono! Sembrava che chiamavi dalla Calabria piena! Come stai?

– Bene, bene, tu?

– Quando sono in ufficio a meraviglia, i casini sono a casa… e potremmo godercela con i figli fuori a studiare… e l’appartamento è troppo grande… e i miei turni non vanno piú bene… e in Argentina poi non ci siamo andati, ma che te lo dico a fare!

– Appunto. Senti, ti disturbo per…

– Ma che disturbo, scherzi! Leggevo l’altro giorno del vostro caso della colombiana. Bravo, bravo, c’hai sempre il tocco!

– Ci si prova, ti chiamo per una questione un po’… fuori dalle righe.

– E dimmi, dimmi, vediamo di rimetterla in riga, questa questione.

– Luigi Normandia.

Silenzio. Rumori di ufficio.

– Barbicinti?

– Sono qui, ma Luigi Normandia il nostro?

– Credo! Era in servizio a Bologna, tu c’hai avuto a che fare?

– A che fare no, ma qui è piccolo. È finito male?

– No, no, mi è capitato… Una cosa lunga, non ti sto a spiegare. Volevo solo capire il tipo.

Il ticchettio della sedia reclinabile, Barbicinti si mette comodo.

– Che ti devo dire, Vincenzo, strano è sempre stato strano. Introverso, rapporti con i colleghi zero, con le colleghe invece anche troppo, ma lo si sopportava perché era bravo. Visionario, sai il tipo mattoide che dorme in piedi e poi ti fa il miracolo. Era chiaro che il suo posto era in uno di quei laboratori di cervelloni dove creano i vaccini, scoprono che cosa c’era nella pallina del big-bang. Però qui era e qui ce lo tenevamo.

– Quindi bravo.

– Bravo, Vincenzo. Non farlo parlare con testimoni, sospettati, parenti delle vittime. In quello un handicappato. Ma sul piano astratto… gli davi due legnetti e lui ti riscaldava casa, non so se mi spiego.

– E i richiami nello stato di servizio…

– Ma che lo vuoi reintegrare? Guarda che ha un braccio che puoi usarlo al massimo come gruccia!

– No, ma che reintegro, mi sta in mezzo a un’indagine, come testimone… una cosa laterale… Che erano ’sti richiami?

– I richiami, dici. Si era preso a cuore un caso un po’… fantasioso, uno di quelli che ogni tanto tirava fuori dal cappello, ma il capo dell’epoca non era uno che allevava grilli. Gliel’ha detto con le buone due o tre volte, quello ha continuato a far di testa sua, a lavorarci in orario di ufficio: archivi, tempo, trasferte, risorse… Sai le cose che mandano in bestia noi capi, finché gli ha fatto un richiamo.

– Insubordinazione.

– Insubordinazione, inadempienza, assenze non giustificate, quello che scriviamo per non mettere nero su bianco che uno è una testa di cazzo. Normandia però non ha mollato. Di giorno sbrigava l’ordinario, la notte lavorava sulla cosa sua e ha cominciato a esaurirsi.



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