Una ragazza perfetta by Candace Bushnell & Katie Cotugno

autore:Candace Bushnell & Katie Cotugno [Bushnell/cotugno, Candace/katie]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788830522145
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2021-06-10T22:00:00+00:00

18

L’indomani mattina Bex ci restituisce i compiti corretti. Mi aspetto così tanto una A che mi pare proprio di vederla, lì in cima al foglio, rossa, salvo poi rendermi conto che in realtà si tratta di una D.

Cosa?

Volto il foglio a faccia in giù il più velocemente possibile, guardandomi intorno per assicurarmi che nessuno se ne sia accorto, e intanto brucio di vergogna e incredulità. Non ho mai preso una D in vita mia, figurarsi in qualcosa che avesse a che fare con la scrittura. Figurarsi in qualcosa che ho scritto per Bex. È sempre stato impossibile, tutto qui.

Solo che, a quanto pare, ora invece sembra diventato possibile.

Stamattina c’è lezione di lessico, ma il rombo di terrore che mi risuona nella testa mi permette di coglierne a malapena qualche parola. Entro la fine dell’ora ho messo insieme un ragionamento in mia difesa degno di un grande avvocato, ma quando finalmente l’aula si svuota e io raggiungo la cattedra, di bocca mi esce soltanto un farfuglio.

«Cos’è successo?» riesco a chiedere mostrando il foglio spiegazzato, le pagine accuratamente digitate penzolanti come bandiere bianche.

«Sono desolato, Marin» risponde Bex, deluso. «Ma questo compito non era all’altezza di quelli che scrivi di solito.»

«Cosa…» scuoto la testa. «Perché no?»

«Era frettoloso, e anche approssimativo. Sembra quasi che non ti sia proprio applicata. So che passi molto tempo sui tuoi editoriali. Forse ti hanno distratta.»

«Non è vero» ribatto. «Insomma, magari ho scritto cose migliori. Ma davvero merito una D?»

Bex si limita a scrollare le spalle. «Se hai bisogno di recuperare, possiamo parlare di crediti extra.»

Qualcosa nel suo atteggiamento mi provoca un fastidioso prurito. Il compito non c’entra niente. Questa sembra una cosa personale.

«Qual è il vero motivo?» domando.

«Come hai detto, scusa?»

«Non merito questo voto. È… non lo merito e basta.»

Restiamo a fissarci a lungo, finché Bex non sospira.

«Si può sapere cosa ti succede?» mi chiede, appoggiandosi alla scrivania e strofinandosi i capelli sulla nuca; per un istante è il Bex che conoscevo, quello delle mie lezioni preferite.

Mi blocco. «In che senso?»

«Sei diventata parecchio ostile. C’è stata la faccenda della lista di letture, e poi il tuo atteggiamento in classe… E sai, non avrei mai voluto dire una cosa del genere sul tuo editoriale, ma in tutta onestà…» s’interrompe.

Aggrotto le sopracciglia. «In tutta onestà, cosa?»

Socchiude gli occhi. «Pensavo avessi detto che non c’era alcun problema.»

Indietreggio di un passo. «In quel caso non avrei preso una D in questo compito?»

Le parole mi escono di bocca prima che possa valutarle meglio. Per un attimo restano sospese tra di noi come una sfida. Alla fine, Bex serra le labbra, contrae i muscoli della mascella.

«Vacci piano, Marin» dice, e la sua voce è tutta un avvertimento. «Sono un tuo insegnante.»

«Già» rispondo, infilando il compito nello zaino. Poi mi volto e vado verso la porta. «Lo so.»

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