Urania 0149 - I trasfigurati by John Wyndham

Urania 0149 - I trasfigurati by John Wyndham

autore:John Wyndham [Wyndham, John]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: PIPPO
editore: Mondadori
pubblicato: 2011-01-19T09:23:56+00:00


— È calmissima, perfettamente tranquilla. Pare che sia il suo modo normale di trasmettere — risposi a tutti.

— Può darsi, ma così non si può andare avanti. Deve controllarsi — dichiarò Michael.

— Lo so... sto tentando di fare quel che posso. Avreste forse qualche idea da suggerirmi?

— Be', la prossima volta avvertici, prima di provare — concluse Rosalind. Mi ricomposi e riportai la mia attenzione su Petra.

— Sei troppo brusca — dissi. — Prova con una piccola figurina-pensata; proprio piccolina e molto lontana, con un colore pallido pallido. Pensala adagino, eh? Delicatissima, come se fosse fatta di tela di ragno. Petra annuì e chiuse gli occhi di nuovo.

— Ci siamo! — comunicai agli altri; poi aspettai, sperando per il meglio. 68

Stavolta fu una specie di esplosione in tono minore. Era abbacinante, ma riuscii a intravedere la forma.

— Un pesce — dissi. — Un pesce con la coda voltata all'ingiù. Petra diede un gridolino di gioia, divertitissima.

— Senza dubbio era un pesce — s'intromise Michael. — Bravo, David. Ora non devi far altro che insegnarle a usare l'uno per cento della potenza che ha messo nell'ultimo esperimento, prima che mandi in cenere i nostri cervelli.

— Ora tocca a te — fece Petra, e la lezione continuò.

Il pomeriggio seguente tenemmo un'altra seduta. Come esercizio era piuttosto violento ed estenuante, ma si cominciava ad ottenere progressi. Petra cominciava ad afferrare il meccanismo per emettere forme-pensate, in modo infantile, si capisce, ma sempre più riconoscibili, nonostante i contorni incerti. L'impresa più ardua era sempre quella di attenuare la sua forza. Quando si eccitava, restavamo addirittura incretiniti dall'urto. Gli altri si lamentavano di non poter fare nulla durante la lezione: sarebbe stato come voler ignorare un improvviso colpo di martello picchiato all'interno del cranio.

Verso la fine della lezione dissi a Petra: — Adesso dirò a Rosalind di mandarti una figurina-pensata. Chiudi gli occhi, come al solito.

— Dov'è Rosalind? — fece lei, guardandosi attorno.

— Non è qui, ma non ha importanza, perché stiamo giocando col pensiero. Su, chiudi gli occhi e non pensare a niente.

— E voialtri — aggiunsi mentalmente — tenetevi fuori, per favore. Lasciate il campo sgombro per Rosalind e non interrompete. Avanti, Rosalind; forte e chiaro, mi raccomando.

Sedemmo, silenziosi e ricettivi.

Rosalind trasmise un laghetto circondato di canne. Dentro ci mise tanti anatroccoli, tante buffe paperine, di colori vivaci. Le paperine facevano un balletto, però un anatroccolo molto serio non riusciva a ballare e sbagliava sempre il tempo. Petra apprezzò molto l'anatroccolo e rideva divertita. Poi, di colpo trasmise la sua gioia; l'immagine venne completamente sommersa e noi rimanemmo abbrutiti. Era faticoso per tutti, ma i progressi di Petra ci consolavano molto.

Nella quarta lezione la bambina imparò il trucco di sgombrare la propria mente senza chiudere gli occhi; era un bel passo avanti. Alla fine della settimana, potevamo già dire di essere a buon punto. Le forme-pensate di Petra erano ancora rozze e instabili, ma sarebbero migliorate con l'esercizio. La sua ricezione delle forme semplici era ottima, sebbene faticasse ancora a cogliere le trasmissioni che ci inviavamo dall'uno all'altro.



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