Urania 0300 - Il grande contagio by Charles Eric Maine

Urania 0300 - Il grande contagio by Charles Eric Maine

autore:Charles Eric Maine [Maine, Charles Eric]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: PIPPO
editore: Mondadori
pubblicato: 2011-01-19T09:27:06+00:00


10

Durante le prime due settimane di attività, la troupe della Telerama girò chilometri di pellicola, parte in bianco e nero e parte a colori. Beigal e Ross si rivelarono ottimi operatori, e abilissimi nello studiare le inquadrature. All'inizio venne ripreso materiale di sottofondo, poi, a poco a poco si passò alle scene più specifiche arrivando perfino al macabro. Clive e i due operatori, passarono, ad esempio, un intero pomeriggio in un crematorio alla periferia sud di Londra, dove era stato costruito un refrigerante che copriva un'area di circa mille metri quadrati. Qui i corpi delle vittime del virus aspettavano di essere cremati. Ventimila cadaveri allineati su appositi scaffali venivano a mano a mano convogliati alle fornaci su appositi nastri trasportatori azionati elettricamente. Ma anche lavorando giorno e notte, i forni crematori non riuscivano a eliminare tutti i corpi che si accumulavano nel refrigeratore, e la direzione aveva disposto la costruzione di un nuovo magazzino.

Là venne raccolto tanto materiale da soddisfare le esigenze di due film normali. Parecchie scene tuttavia sarebbero state certamente tagliate dalla censura dell'UCI. Però esistevano i doppioni girati con le macchine giapponesi.

La Telerama fu anche tanto fortunata da riuscire a filmare uno scontro armato tra una banda composta da una cinquantina di uomini e le forze dell'ordine. La piccola battaglia si svolse attorno a un magazzino dell'East End. Il saccheggio era cominciato nelle ore notturne. La pattuglia di polizia che aveva scoperto l'attività dei saccheggiatori aveva subito chiesto rinforzi, ma gli altri avevano fatto lo stesso, e in due ore lo scontro aveva assunto le proporzioni di una vera battaglia. Clive a Beigal si servirono delle microscopiche cineprese, disponendosi nei due campi opposti.

La banda dei saccheggiatori aveva occupato i tre piani dell'edificio in cui aveva sede il magazzino, e si difendeva con armi automatiche. Le forze dell'ordine si erano barricate dietro pesanti autocarri allineati di fronte al magazzino. Alle undici del mattino, quando ormai la lotta durava da sei ore, circa un migliaio di persone si erano assiepate nei dintorni per assistere allo scontro. La polizia aveva già usato i gas lacrimogeni, ma senza risultato poiché i saccheggiatori erano riforniti di maschere antivirus e occhiali da motociclista. Due bombe al plastico buttate da una finestra avevano causato invece cinque feriti tra i poliziotti. Poi, dopo un periodo di tregua, intervennero i carri armati da una parte e alcuni autocarri pesanti, trasformati in autoblindo da spesse lamiere metalliche, dall'altra. Le raffiche dei mitragliatori si mescolarono allo scoppio delle bombe a mano, e non fu più possibile restare sul posto. Gli spettatori, spaventati, scapparono lontano mentre un carro armato abbatteva un muro dell'edificio e dalle autoblindo improvvisate partivano le fiammate arancioni dei bazooka.

Clive raggiunse Noelle che si era riparata nell'androne di una casa, e sostituì la pellicola ormai finita con una bobina nuova.

«Ti sembra prudente restare ancora qui?» chiese la ragazza, pallida.

«No, ma è importante. Questo è un saccheggio organizzato, l'inizio di una guerra civile. Voglio riprendere ancora qualche particolare.»

Un'esplosione accompagnata da grida: dal muro abbattuto un fitto gruppo di uomini si era lanciato all'assalto del carro armato arrampicandosi fino alla torretta.



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