Urania 0354 - Il pianeta dimenticato by Murray Leinster

Urania 0354 - Il pianeta dimenticato by Murray Leinster

autore:Murray Leinster [Leinster, Murray]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: PIPPO
editore: Mondadori
pubblicato: 2011-01-19T09:27:21+00:00


Attraversava disinvolto lo spaventoso mondo delle paludi, con la lancia in posizione di difesa. Vestito com'era, aveva un'aria valorosa e nello stesso tempo piuttosto commovente. Non era una impresa molto sensata che un uomo giovane, anche se quest'uomo aveva ucciso due ragni, facesse il tentativo di'

guidare una minuscola tribù di gente Impaurita attraverso una terra orribilmente feroce e incredibilmente malvagia, armato solo di una lancia ricavata dall'armatura di un insetto morto. Per una simile impresa era assurdo vestire un mantello di velluto fatto con un'ala di falena e delle belle piume dorate che gli si alzavano sulla fronte.

Probabilmente però, quello sfarzo aveva un buon effetto su quelli che lo seguivano, che non potevano certo sentirsi sicuri del loro numero! Fra loro c'era una donna, Cori, con un bimbo tra le braccia, tre bambini di nove o dieci anni, che non sapevano resistere all'istinto di giocare anche durante il viaggio così pieno di pericoli e che seguitavano a mangiare quasi in continuazione. Dopo di loro veniva Dik, un adolescente dalle gambe lunghe con degli occhi che seguitavano a scrutare ansiosamente in giro. Dietro a lui c'erano due uomini, Dor con una corta lancia e Jak con un bastone, tutti e due molto spaventati all'idea di fuggire dai pericoli che conoscevano e che li terrorizzavano, per andare incontro ad altri pericoli ignoti e di conseguenza molto più spaventosi. Tutti gli altri seguivano e Tet faceva da retroguardia; Burl aveva separato i due giovanetti per poterli utilizzare meglio, insieme non rendevano niente. Avanzavano sbandando un poco, con molte deviazioni laterali dalla linea retta. Una volta Dik vide il trabocchetto di una tana di ragno, si fermarono tremanti e fecero un'ampia deviazione dal sentiero prestabilito, per evitarlo. Un'altra volta videro una grossa mantide religiosa alla distanza di un buon mezzo miglio e ancora deviarono dalla strada giusta.

Verso mezzogiorno trovarono la strada bloccata. Avanzavano su una strada in salita quando udirono davanti a loro un fortissimo suono acuto. Burl si fermò arrossendo; ma era soltanto un rumore stridente e non urla di creature che stesero per essere divorate. Si trattava di un'orda di centinaia di migliaia di formiche in marcia.

Burl andò avanti in esplorazione. Andò lui perché ritenne che nessuno degli altri avrebbe avuto il coraggio o l'intelligenza di tornare a riferire, invece di limitarsi a scappare, se si fosse trattato di cattive notizie. Il caso volle che si trattasse di un'azione che sarebbe servita a consolidare la sua posizione di capo tribù.

Burl avanzò cautamente e giunse ben presto su un'altura dalla quale poteva vedere la causa delle terribili ondate sonore che si diffondevano in tutte le 58

direzioni dalla distesa piana che aveva di fronte. Fece cenno ai compagni di raggiungerlo, e restò fermo a guardare lo straordinario spettacolo che si svolgeva laggiù. Quando lo raggiunsero, e Saya fu la prima a metterglisi al fianco, lo spettacolo durava ancora: per un buon mezzo miglio in ogni direzione, il terreno era nero di formiche. Era in corso una battaglia fra gli eserciti opposti di formiche, si mordevano e si azzannavano l'una contro l'altra.



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