Urania 0983 - L'Equazione Del Giorno Del Giudizio by R.A. Lafferty

autore:R.A. Lafferty [Lafferty, R.A.]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: Mondadori
pubblicato: 2012-03-29T11:55:14+00:00

Poi entrò l'imperatrice Angela. Cavalcava un ippopotamo, e alla coda della bestia mastodontica era legato uno schiavo in catene, impaurito e infelice ma pieno di dignità. Per un attimo si creò un silenzio tale che si sarebbero sentite cadere due o tremila tonnellate di ferraglia. L'imperatrice, in lutto, vestiva di rosso scarlatto. Non era in lutto per suo marito, il principe Henry, che probabilmente era ancora Vivo e complottava contro di lei. Non era in lutto per la morte dell'amante, il principe Franco, dato che Franco non era mai stato suo amante, anche se molti lo credevano. Non era in lutto per il padre, morto da tempo, né per la madre, ancora viva, né per i figli che non aveva. E quelle erano le uniche parentele' che su Klepsis permettessero di mettersi in lutto. L'imperatrice vestiva di rosso scarlatto perché si sentiva in lutto e perché il rosso scarlatto le donava tanto.

Scese dall'ippopotamo con estrema pesantezza. Le fibre dei suoi abiti contenevano davvero più di cinquanta chili d'oro, e per di più aveva in testa una corona d'oro assai pesante e piuttosto barbara. Tutto sommato, l'oro che portava addosso superava il peso di un uomo. La barbara corona d'oro apparteneva in origine a Sheba McSherry, madre di suo suocero.

L'imperatrice incominciò a parlare in tono capriccioso, il suo discorso era denso di minacce sotterranee.

— Anziché lanciare avvertimenti su questo mio ingresso, racconterò a voi tutti un aneddoto sulla madre di mio suocero, Sheba McSherry, di cui ora porto la corona, di cui posseggo la corona. Una volta, Sheba si presentò a un banchetto in questo stesso salone. Entrò cavalcando un'ippopotama che era la nonna di questo mio ippopotamo. L'ippopotama provve-dette immediatamente ai propri bisogno fisici. E gli ospiti risero. Sheba McSherry (possa la sua anima essere turbolenta in morte come lo fu in vita) ordinò all' istante che le feci dell'ippopota-ma venissero servite come ultimo piatto. E ordinò all'istante che due ventine di boia con scuri taglienti e affilate si disponessero lungo le pareti di questo salone. Al termine del banchetto, con grande sollecitudine, chiese a tutti gli ospiti cosa pensassero di quell'ultima portata. E ognuno di loro rispose che non aveva mai mangiato niente del genere. Personalmente, comunque, ritengo che si sia trattato di una stima eccessiva.

"Proclamo domani 'Il Primo Giorno di Klepsis'. Proclamo che la storia di Klepsis comincerà domani con la mia incoronazione. Il mio pluriavolo Christopher Perdio Brannagan, un tempo autocrate e tiranno di Klepsis, il cui spettro è qui in questo momento, ha detto una volta: 'Finché io esisterò, qui su Klepsis resteremo nel tempo della leggenda e della preistoria. Quando invece io non potrò più camminare, nemmeno come spettro, la storia di Klepsis potrà iniziare'. Vecchio Christopher, se d'ora in poi ti muoverai o camminerai, fallo con discrezione e passa inosservato, perché su Klepsis il tempo della leggenda e della preistoria è finito. Se camminerai ancora, cammina senza farti vedere, perché la storia di Klepsis inizierà domattina alle prime luci dell'alba, e tu non 1* ostacolerai.

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