Vance Jack - 1968 - Naufragio Sul Pianeta Tschai by Vance Jack

Vance Jack - 1968 - Naufragio Sul Pianeta Tschai by Vance Jack

autore:Vance Jack
La lingua: ita
Format: mobi, epub
pubblicato: 2011-12-15T08:12:36+00:00


6

Arrivarono a Fasm un’ora dopo l’alba. Lo Svincolo di Fasm consisteva in tre fabbricati di mattoni crudi, che si levavano sul bordo della steppa.

Erano alti e, nella parte superiore, si aprivano alcune strette finestrelle.

Tutt’intorno correva un’alta palizzata di tronchi d’albero. Reith fermò il carro, bussò, chiamò, ma nessuno rispose. Intirizziti dal freddo, inebetiti per la stanchezza e l’emozione, lui e la ragazza restarono accoccolati sul carro, in attesa che i gestori del caravanserraglio decidessero che era venuta l’ora di aprire il cancello.

Reith andò a guardare nella parte posteriore del carro e insieme ad altre cose trovò alcuni sacchetti di zecchini.

— Ecco il tesoro delle sacerdotesse — disse, tornando vicino a Fiore di Cath. — Credo che ce ne siano abbastanza perché tu possa pagarti il viaggio fino a casa.

Fiore di Cath aprì la bocca per la prima volta da che Reith l’aveva portata via dal Seminario. — Saresti disposto a darmi gli zecchini e a mandarmi a casa senza chiedermi niente in cambio?

— Certo — rispose Reith con un sospiro.

— Io credevo che il Sub-Dirdir scherzasse, invece forse ha ragione —

mormorò lei. — Ti comporti come se venissi davvero da un altro mondo.

Reith nascose un sorriso amaro, voltandosi a guardare verso la steppa.

Se fosse riuscito a tornare sulla Terra, sarebbe forse stato contento di poterci restare per sempre, senza mai più tornare su Tschai? Probabilmente no.

Era impossibile prevedere la politica ufficiale della Terra, ma lui stesso non poteva approvare la politica dei Dirdir, dei Chasch e dei Wankh, che non avevano alcun rispetto per la vita umana e consideravano gli uomini come dei subordinati da trattare con disprezzo. Quella situazione era un affronto personale. Con aria assente, domandò a Ylin-Ylan: — La tua gente cosa ne pensa dei Sub-Dirdir, dei Sub-Chasch e degli altri?

Lei aggrottò la fronte perplessa, per ragioni che sfuggivano a Reith, e rispose un po’ seccata: — Che cosa c’è da pensare? Se non ci danno fastidio, li ignoriamo. Perché ti interessi dei Sub-Dirdir? Pensiamo a te e a me adesso.

Reith la guardò e vide che lo fissava con aria di passiva attesa. Sospirò a fondo e fece per accostarsi a lei. Ma in quel momento il cancello si aprì e un uomo sbirciò fuori. Era basso, con grosse gambe corte e braccia lunghe.

La faccia era dominata da un grande naso adunco. Sia la pelle sia i capelli avevano il colore del piombo. Si trattava evidentemente di un Grigio.

— Chi siete? Questo è un carro del Seminario. Stanotte si vedevano le fiamme arrivare al cielo. Era il Rito? Le sacerdotesse fanno cose talmente strambe durante il Rito!

Reith rispose in modo evasivo e fece entrare il carro nel recinto.

Fecero colazione a base di tè, verdura lessa, pane duro, poi tornarono sul carro ad aspettare l’arrivo della carovana. Erano tutti e due ancora stanchi e poco disposti a parlare. Ylin-Ylan si sdraiò sul fondo del carro, mentre Reith si sistemava meglio in serpa. Riscaldati dal tepore del sole, finirono per addormentarsi.

La carovana fu avvistata a mezzogiorno: era una lunga linea scura che si snodava all’orizzonte.



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