Vandermeer Jeff - 2014 - Annientamento: Trilogia dell'Area X. Libro primo by Vandermeer Jeff

Vandermeer Jeff - 2014 - Annientamento: Trilogia dell'Area X. Libro primo by Vandermeer Jeff

autore:Vandermeer Jeff [Vandermeer Jeff]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Literature & Fiction, Foreign Languages, Italian, Contemporary Fiction, Foreign Language Fiction
Amazon: B00UIQU3GM
editore: Einaudi
pubblicato: 1999-12-31T23:00:00+00:00


Piú salivo, piú incontravo segni di violenza, ma niente piú corpi. Piú mi avvicinavo alla cima, piú avevo la sensazione che qualcuno vi avesse abitato fino a poco tempo prima. L’odore di chiuso lasciò posto a quello di sudore, ma anche a un profumo di sapone. Le scale erano meno ingombre di detriti, e le pareti pulite. Quando mi stavo già chinando per affrontare l’ultimo angusto tratto di scale che sbucava nella stanza della lanterna, il soffitto si avvicinò di colpo, ed ebbi la certezza che mi sarei trovata davanti qualcuno che mi fissava.

Cosí tirai di nuovo fuori la pistola. Ma, anche stavolta, non trovai nessuno: solo qualche sedia, un tavolo traballante sopra un tappeto, e il vetro spesso incredibilmente ancora intatto. La lente del faro giaceva spenta e in letargo al centro della stanza. La vista spaziava per chilometri da ogni lato. Rimasi lí un momento, voltandomi a guardare la strada da cui ero venuta: il sentiero che avevo seguito, l’ombra in lontananza che forse era il villaggio, e poi a destra, oltre l’ultimo tratto paludoso, la transizione a boscaglia e i cespugli contorti, puniti dal vento di mare. Abbarbicati al suolo, gli impedivano di eroderlo e formavano un baluardo per le dune e l’avena di mare che c’erano dopo. Da lí il terreno digradava fino alla spiaggia scintillante, la risacca, e le onde.

Guardai ancora, e dal campo base fra la palude e i pini lontani vidi arrivare dei fili di fumo nero, che potevano significare qualunque cosa. Ma vidi anche, dalla zona della Torre, come una luminosità a sé stante, una sorta di fosforescenza rifratta, a cui era meglio non pensare. Il fatto di riuscire a vederla, di avere affinità con quella luce, mi metteva in agitazione. Ero certa che nessuna delle altre rimaste qui, né la topografa né la psicologa, vedesse ribollire l’inspiegabile.

Spostai l’attenzione sulle sedie, sul tavolo, cercando un indizio che potesse chiarirmi… qualsiasi cosa. Dopo circa cinque minuti, mi venne in mente di scostare il tappeto. Celava una botola quadrata di circa un metro per lato. Il chiavistello era infisso nel pavimento di legno. Spinsi via il tavolo con un raschio orrendo che mi fece digrignare i denti. Poi, di scatto, nel caso qualcuno fosse stato in agguato lí sotto, spalancai la botola, urlando una frase insulsa del tipo: «Sono armata!», puntando la pistola con una mano e la torcia elettrica con l’altra.

Ebbi la vaga sensazione della pistola che mi cadeva a terra, della torcia che tremava nella mia mano, anche se non so come riuscii a tenerla stretta. Non credevo a quello che stavo vedendo, e mi sentii persa. Lo sportello della botola si apriva su un vano profondo quattro metri e largo nove. La psicologa era chiaramente passata di lí, perché a sinistra vidi il suo zaino, svariate armi e bottiglie d’acqua, piú una grossa torcia elettrica. Di lei invece nessuna traccia.

No, quello che mi lasciò senza fiato, che mi buttò in ginocchio come un pugno allo stomaco, fu il cumulo enorme che troneggiava in quello spazio, una specie di insensato ammasso di letame.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.