Vargo Marian e la Corda di Giuda: Vargo Marian Serie Vol. 2 (Italian Edition) by Davide Cassia

Vargo Marian e la Corda di Giuda: Vargo Marian Serie Vol. 2 (Italian Edition) by Davide Cassia

autore:Davide Cassia [Cassia, Davide]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2018-08-15T22:00:00+00:00


9.

"C'erano due corpi..."

Liquido sembra impressionato da quel che ha visto nella stanza di sicurezza, così l'ha definita lui, dove ha percepito la presenza del cofanetto. Siamo appena usciti da una zona industriale, intorno a noi è la periferia di Monza, caratterizzata da campi di granturco e capannoni di imprese metalmeccaniche. Marika si sta dirigendo verso l'autostrada, in cerca di un motel che possa accoglierci per la notte. Io ho suggerito di dormire in macchina, saremmo meno individuabili, ma lei ha risposto sicura che i Senzatesta, almeno per il momento, non ci daranno fastidio.

"In realtà non erano più corpi, persone, erano rivoltati come guanti, sangue, carne e organi interni, tutto in bella vista, alcuni di essi ancora intatti. Uno dei cuori pulsava, non so come, ma ancora batteva..."

"Gesù Cristo," impreca Marika sottovoce.

"Era uno di quelli tosti, ne percepivo ancora la traccia psichica..."

"E adesso dove sta?" chiedo io.

"In giro per il mondo, qui intorno, e chi lo può sapere... Magari si prenderà qualcuno, oppure combinerà qualche casino da qualche parte, finché qualcun altro non lo fermerà o esaurirà la sua energia psichica," spiega Liquido con calma, sta ritornando al suo status semicatatonico.

Un brivido lungo la schiena. Una volta mi pareva di essere meno sensibile, meno empatico, un palo della luce, adesso, che sono coinvolto in prima persona, qualche emozione trapela.

Siamo in autostrada e dopo una mezz'ora circa ritrovo un vecchio amico: il motel dove ho incontrato Sonia. Eccola là, che ritorna ancora a bomba. Anche allora eravamo inseguiti dalla Cerchia. Il destino è beffardo, il passato si attorciglia su se stesso, insomma, tutte quelle frasi lì di circostanza. E, ovviamente, Marika parcheggia nello stesso punto dove Rosco aveva messo l'Evoque. Sono le tre e trentacinque. Entriamo. All'accettazione non c'è la stessa commessa dell'altra volta, i contanti non li accetta, quindi sfodero la Visa e ci registriamo. Una camera sola, come al solito: devo fare economia per il budget e riuscire a fare tutto con i soldi che mi ha sganciato il conte. Non ci assegna la stessa camera, ma, una matrimoniale con letto a castello.

Marika però non ci sta dentro, vorrebbe aprire il cofanetto. Lo appoggia sull'unico tavolo nella stanza.

"Sei scema? Con tutto quello che ha combinato?" sbotto.

"Sei deficiente? Ormai il demone se n'è andato."

"E chi ce lo dice che aprendolo non attivi qualche altro scherzetto?"

Lei guarda Liquido. Lui sospira e si avvicina. Chiude gli occhi. Noi stiamo in religioso silenzio. Mi scapperebbe un peto, ma mi trattengo, non mi pare il caso di spezzare l'atmosfera, anche se sarebbe, a dirla tutta, davvero spassoso.

"Non percepisco nulla," dichiara alla fine della performance.

"Questo, però, non assicura che non avremo problemi," sottolineo. Liquido non se la prende e si ritira verso il letto.

"Ma diminuisce le probabilità di un imprevisto," ribatte Marika.

"Scusa, ma se i Senzatesta l'hanno già aperto, non dovrebbe essere già apparso il messaggio sul diario?" obietto.

Marika si blocca, mi guarda come se avessi risposto a una domanda sull'esistenza o sulla presenza di vita nell'universo. Tira fuori il diario dallo zaino e lo apre alla pagina giusta.



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