Venezia E' Un Pesce by Tiziano Scarpa
autore:Tiziano Scarpa
La lingua: it
Format: mobi
Tags: Venice (Italy)
ISBN: 9788807815966
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2002-01-01T23:00:00+00:00
Occhi
Indossa occhiali da sole molto scuri: proteggiti. Venezia può
essere letale. In centro storico la radioattività estetica è
altissima. Ogni scorcio irradia bellezza; apparentemente dimessa:
profondamente subdola, inesorabile. Il sublime gronda a secchiate
dalle chiese, ma anche le calli senza monumenti, i ponticelli sui rii
sono come minimo pittoreschi. Le facciate dei palazzi sono colpi di
faccia, come le pedate sono colpi di piede. Vieni presa a facciate
dalla bellezza, schiaffeggiata, malmenata. Andrea Palladio ti
atterra. Baldassarre Longhena ti stende. Mauro Codussi e Jacopo
Sansovino ti annientano. Ti senti male. E' il famoso disturbo di
monsieur Henri Beyle, malore passato alla storia come sindrome di
Stendhal.
Non aggravare la situazione, smettila di correre dietro a statue e
pitture: tra le innumerevoli opere e collezioni in cui rischi
continuamente di incappare, ti indico quelle che per me sono state le
due esperienze estetiche più letali della città : una piuttosto ovvia;
un'altra molto più pericolosa, perché io non ne sapevo niente e sono
stato fatto secco a tradimento. Quando voglio farmi del male, vado a
vedere lo strepitoso ciclo di Vittore Carpaccio alla Scuola di san
Giorgio degli Schiavoni, che mi procura ogni volta un breve periodo
di coma: fin qui niente di inaudito. Ma mentre gironzolavo dentro la
Scuola Grande di san Rocco, sicuro che l'innocuo Tintoretto non
avrebbe potuto farmi spuntare nemmeno un foruncolino estetico, ho
avuto un colpo apoplettico davanti agli incantevoli rilievi lignei di
Francesco Pianta: misteriosissimi, impastati di metafore, pastrugnati
di simboli, una scorpacciata barocca di cui non parla mai nessuno.
Se basta una passeggiata di qualche ora a ridurti così, pensa che
cosa dovrebbero dire i veneziani. I turisti sono fortunati: appena si
trovano di fronte un'architettura splendida, neutralizzano la
radioattività estetica inscatolandola in una macchina fotografica o
in una videocamera. E gli abitanti? Troppo splendore nuoce gravemente
alla salute. Continuamente esposti alle meraviglie dalla mattina alla
sera, i poveri occhi veneziani assorbono la radioattività estetica,
altrimenti detta pulchroattività . Il radium pulchritudinis li fiacca,
smorza ogni slancio vitale, li intorpidisce, li deprime. Non per
niente i veneziani si sono sempre chiamati Serenissimi: che è come
dire morbosamente calmi, istupiditi, sonnambuli. In un altro romanzo
di Henry James, un anarchico londinese fa un viaggio in Europa; a
Venezia rimane sconvolto dalla bellezza della città , i soffitti del
Veronese gli cambiano la vita; torna a Londra per un attentato ma
ormai si è dimesso da terrorista: doveva uccidere un duca, invece sul
più bello si suicida.
Per fortuna questo secolo ha escogitato qualche geniale antidoto al
morbo. Il primo rimedio, blando, temporaneo, ma molto diffuso, sono
le impalcature dei restauri, foderate di tessuti sintetici, o
addirittura rinforzate con solide assicelle di legno. E' per questo
che i restauri durano così tanto: sono solo un pretesto per tenere
nascoste il più a lungo possibile le micidiali facciate. I ponteggi e
le impalcature sono una specie di moratoria nucleare, come per le
testate dei missili atomici: a Venezia servono a imbrigliare
l'energia devastante delle facciate nucleari.
L'altro metodo è quello edilizio, più radicale, ma purtroppo poco
praticabile: in città non c'è più posto per costruire nemmeno la
cuccia di un cane. Venezia è costipata di passato, e il suo passato è
sciaguratamente stupendo. Perciò, appena si presenta l'occasione, ci
pensano gli architetti a dare un po' di ristoro alle pupille
veneziane. Prendi il vaporetto che percorre
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