VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI by Jules

VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI by Jules

autore:Jules [Jules]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2017-09-14T16:00:00+00:00


la chiave del mistero della sua vita. Che fosse anche lui un campione dei popoli oppressi, un liberatore delle genti schiave? Era stato un protagonista negli ultimi sovvertimenti politici o sociali di questo secolo?

L'orologio che batteva le otto interruppe le mie riflessioni: già al primo rintocco mi strappai ai miei sogni e trasalii come se un occhio invisibile avesse potuto scrutare nel più profondo dei miei pensieri. Mi precipitai fuori della camera.

Nel salone, il mio sguardo si fermò sulla bussola: la nostra direzione era sempre puntata a nord. Il solcometro indicava una velocità moderata e il manometro una profondità media di circa diciotto metri. Le circostanze continuavano dunque a favorire il progetto del canadese.

Ritornai nella mia stanza e mi vestii in modo di poter affrontare le intemperie: stivali da marinaio, berretto di lontra, casacca foderata di pelo di foca. Ero pronto e rimasi in attesa. Solo il fremito dell'elica rompeva il silenzio profondo che regnava a bordo. Ascoltavo con l'orecchio teso. Se avessi udito un grido, uno scoppio improvviso di voci, avrei compreso che Ned Land e Conseil erano stati sorpresi durante i loro preparativi di evasione.

Ero in preda a un'inquietudine mortale e tentavo inutilmente di ritrovare il mio sangue freddo.

Alle nove meno qualche minuto, incollai l'orecchio alla porta che divideva la mia stanza da quella del comandante: nessun rumore. Lasciai la cabina e ritornai nel salone che era immerso in una semioscurità. Era deserto.

Aprii la porta che comunicava con la biblioteca. La stessa oscurità, la stessa solitudine. Andai ad appostarmi vicino alla porta che dava sul pianerottolo della scala centrale e attesi il segnale di Ned Land.

Proprio allora il ronzio dell'elica diminuì sensibilmente, poi cessò del tutto. Perché questo cambiamento nella marcia del Nautilus? Un arresto avrebbe favorito od ostacolato i disegni di Ned Land? Non avrei saputo dirlo. Ora solo i battiti del mio cuore rompevano il silenzio.

A un tratto vi fu un leggero urto e io compresi che il Nautilus si era posato sul fondo dell'oceano. La mia inquietudine raddoppiò: il segnale del canadese non arrivava. Avevo una gran voglia di raggiungerlo per tentare di convincerlo a rimandare il tentativo. Sentivo che la nostra navigazione non si sarebbe più potuta svolgere nelle condizioni previste.

In quel momento si aprì la porta del salone e apparve il capitano Nemo. Mi scorse e, senza nessun preambolo, mi disse in tono affabile:

- Vi stavo cercando, professore.

Con un cenno mi invitò a seguirlo. Io, che avevo avuto il tempo di riprendere il controllo di me stesso, obbedii. C'era buio nel salone, ma attraverso i vetri trasparenti brillavano le acque del mare: guardai.

Per un raggio di mezzo miglio attorno al Nautilus, l'acqua sembrava impregnata di luce elettrica e il fondo sabbioso era chiaramente visibile. Alcuni uomini dell'equipaggio, rivestiti di scafandri, erano intenti a sospingere botti marcite e casse sventrate in mezzo ai relitti d'un naufragio. Da quelle casse, da quei barili traboccavano lingotti d'oro e d'argento, cascate di monete e di gioielli. La sabbia ne era cosparsa. Curvi sotto quel prezioso carico, gli



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