Voci della Memoria by Francesco Cesare Strangio

Voci della Memoria by Francesco Cesare Strangio

autore:Francesco Cesare Strangio [Strangio, Francesco Cesare]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


«Chiedo umilmente perdono!» Rispose la nuora al suocero.

Prese quattro bicchierini, li riempì fino all’orlo. Il profumo si diffuse nella stanza. Dopo il tintinnio dei piccoli contenitori di vetro, il nonno mandò giù il contenuto. Il capostipite non era più quello di una volta, con la vecchiaia era diventato permaloso e puntiglioso.

Quali sono le motivazioni che portano gli uomini a essere permalosi, cavillosi e irrequieti? La venuta meno della forza fisica, oppure l’angosciante pensiero della fine? In ogni qual modo lo scemare delle forze è un campanello d’allarme che sta a indicare la fine dell’ultimo atto della propria commedia.

I preti parlano di una vita oltre la morte. Il nonno era convinto che la chiesa, più che parlare della vita oltre la morte, avesse il dovere morale di chiedere perdono per i crimini della santa inquisizione, di quelli dei conquistadores e della mistificazione della verità cui essa è artefice attraverso le false promesse della resurrezione. Quali certezze hanno mai avuto e hanno nel sostenere che vi è la vita oltre la morte? L’unica certezza vera è il dubbio su cui si specula spudoratamente.

Il vecchio, da giovane, aveva frequentato il seminario per volontà del padre, convinto che, se il figlio fosse diventato prete, sarebbe stato messo al sicuro dalle avversità della vita. All’ultimo anno di seminario, dei seri interrogativi iniziarono ad agitarsi nel firmamento del pensiero del giovane seminarista. Da qualche tempo qualcosa in lui incominciò, durante la notte, ad affiorare come tanti folletti intenti a turbargli il sonno.

Cresceva in lui il dubbio, e con ciò prendeva piede la consapevolezza che la manipolazione del pensiero immancabilmente portava a perdere i canoni fondanti della razionalità, generando un nuovo percorso la cui meta era l’ignoto. Vedeva i giovani seminaristi intenti a sviluppare una serie di supposizioni, con lo scopo di legittimare concetti astratti, alla cui base vi era il nulla; pertanto, ogni ragionamento finiva per cadere nell’abisso del nulla. I loro affannosi pensieri erano mirati a forzare il principio della premessa con il paradossale scopo di rendere certo ciò che è incerto, incuranti dei due principi che stanno alla base della ragione: principio di causalità e principio di non contraddizione.

In coincidenza della prima notte di primavera, il sonno l’abbandonò, il vento degli interrogativi aveva iniziato a soffiare con forza, portando il vascello dei pensieri a naufragare sugli scogli del dubbio: “Cosa potrà volere il creatore dagli uomini che lui non ha? Forse cerca l’amore? Se è noto che lui è il supremo detentore dell’infinito amore? E forse annoiato dalla sua eterna solitudine e si mette a giocare con noi come il gatto con il topo? Oppure è la nostra coscienza che si autostimola pensando astrattezze con l’intento di sfuggire alla forza attrattiva del vortice della follia?”.

Cercava di resistere con tutte le sue forze a quello che gli fu detto, essere la voce del demonio.

Con l’incamminarsi sempre di più nel buio della notte e l’incalzare delle domande, veniva meno la resistenza delle difese contro il diavolo tentatore, il quale gli offriva, al suo insindacabile giudizio, l’immagine



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