Yehoshua Abraham B. - 2001 - La sposa liberata by Yehoshua Abraham B

autore:Yehoshua Abraham B. [Yehoshua Abraham B.]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788858409190
editore: Einaudi
pubblicato: 2013-05-27T22:00:00+00:00

D’estate, a mezzogiorno, qui si può sfuggire al caldo e alla luce e ritrovare la frescura naturale immagazzinata durante la notte. E d’inverno, di sera, dalle cucine proviene un forte calore e puoi rimanere distesa nuda, in totale silenzio, lontana da tutto, senza che nessuno ti disturbi o possa sospettare la tua presenza qui. Mi creda, se non avessi paura di darle il mio letto pieno di microbi, stanotte farei volentieri il cambio con lei. La manderei di sopra, a dormire con il pellegrino, e verrei qui a coricarmi tranquilla al suo posto. Si china, estrae da sotto il letto un baule di legno pieno di biancheria, sceglie con cura due lenzuola bianche, inamidate e stirate, e le avvicina al viso per controllare se hanno mantenuto il profumo di bucato; poi, all’improvviso, le dispiega nella penombra come candide ali di cigni. Con un battito forte le lenzuola planano una dopo l’altra sul letto, che Tehila prepara con perizia, come una cameriera esperta, mentre Rivlin dice a se stesso:

“Questa donna non cerca protezione, ma la dà.” - Guardi. Nonostante questo posto non sia un granché, e se mio padre sapesse che la faccio dormire qui si arrabbierebbe terribilmente, troverà il letto molto confortevole. Queste lenzuola sono di puro cotone, inamidate e stirate. Noi non le usiamo più perché la loro manutenzione è troppo cara, però non c’è niente di più gradevole sulla pelle del cotone vero, fresco e liscio… Venga a sentire… Ma Rivlin è impietrito. Questa sua sparizione sta oltrepassando ogni limite e lui teme che a dispetto della malattia quella donna alta cercherà di piegargli l’anima. - E strano, - dice con voce soffocata, - quanto due sorelle possano essere diverse… Come mia moglie e sua sorella… Tehila volta un poco la testa e lo osserva con sguardo sospettoso. - Sua moglie me la ricordo bene. Ha uno stile molto preciso. E sua cognata l’ho vista una volta sola, al matrimonio di Calia e Ofer. Ma è vero, io e mia sorella siamo molto diverse.

Papà non ha avuto pietà di me e mi ha trasmesso tutti i suoi lati peggiori.

L’altezza esagerata, il viso spigoloso e un metabolismo che brucia tutto senza lasciare in corpo il benché minimo filo di grasso. Non come Calia, che ha preso i begli occhi della mamma e anche quelle rotondità di cui fa così fatica a liberarsi. Che coperta preferisce? Blu o verde? - Che importanza ha? - Ma sì, venga a vedere. Rivlin avvampa, non si muove. Verde. I colpi alla porta sono così leggeri e sommessi che non c’è da meravigliarsi che questa si apra senza aspettare il permesso. Il capocameriere, senza papillon, appare sulla soglia stringendo fra le braccia un grosso guanciale ricoperto da una federa floreale, e sembra che eviti di incontrare lo sguardo di Tehila, infastidita da quell’apparizione inattesa. - Tezakart, ya professor, inno elmikhadde hon sarleha yabse, e gliene ho portato uno più grande e soffice che le renda i sogni dolci. Rivlin ride con sollievo e posa una mano sulla spalla dell’arabo.

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