Zagrebelsky Gustavo - 2017 - Moscacieca by Zagrebelsky Gustavo

Zagrebelsky Gustavo - 2017 - Moscacieca by Zagrebelsky Gustavo

autore:Zagrebelsky Gustavo [Zagrebelsky Gustavo]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Political Science, Public Policy, Economic Policy, Essays, Economica Laterza
ISBN: 9788858128473
Google: OJbrDQAAQBAJ
editore: Gius.Laterza & Figli Spa
pubblicato: 2017-01-17T23:00:00+00:00


1 Torino, Bollati Boringhieri, 2007, pp. 116-117.

8.

Spostamenti costituzionali I:

troppe “discussioni”

e troppo poche “decisioni”

Nel frattempo, le costituzioni degli Stati finanziariamente più deboli sono sotto pressione: troppe “discussioni” e troppo poche “decisioni”. Le crisi finanziarie che si ripresentano ciclicamente devono essere affrontate con decisioni, non con interminabili discussioni. L’Italia non fa eccezione. Anzi, le sue riforme costituzionali sono esemplari.

In un report redatto dagli “analisti” della banca d’affari J.P. Morgan (28 maggio 2013) è contenuta, in termini che più chiari non potrebbero essere, l’insofferenza del mondo della grande finanza globalizzata nei confronti delle costituzioni democratiche del secondo dopoguerra, “costituzioni socialiste”, pietre d’inciampo che possono ostacolare il rapporto circolare finanza-potere. Si tratta di una delle maggiori, se non la maggiore, istituzione bancaria mondiale che fa sapere le sue opinioni: “I sistemi politici della periferia meridionale [dell’Europa] sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell’esperienza. Le Costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo. Questi sistemi politici e costituzionali del Sud presentano tipicamente le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei parlamenti; governi centrali deboli nei confronti delle regioni; tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori; [...] licenza di protestare se vengono proposte sgradite modifiche dello status quo. La crisi ha illustrato a quali conseguenze portino queste caratteristiche. I Paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle Costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia)”. In sintesi: governo centralizzato e forte, lavoratori senza tutele costituzionali, limitazioni al diritto al dissenso (la protesta come “licenza”) – questo è ciò che occorre per soddisfare i desideri degli analisti della banca d’affari.

Ci si sarebbe aspettati qualche replica autorevole a tanta arrogante invasione di campo del denaro sulla politica, di tanto disprezzo delle ragioni storiche e culturali di quelle costituzioni, di tanta ignoranza del peso d’un passato tragico ancora bruciante. Invece, niente; quasi che si tratti d’un modo di pensare ormai entrato nella normalità dei luoghi comuni diffusi tra le persone che contano: queste costituzioni sono vetuste; nel mondo globalizzato della finanza, i Paesi del Sud Europa non possono permettersi la democrazia che le loro costituzioni promettono.

Qualche mese prima, il 5 agosto 2012, questo luogo comune era venuto inopinatamente alla luce per bocca del capo d’un governo dichiaratamente e orgogliosamente tecnico, e aveva assunto i contenuti d’un atto d’accusa nei confronti del Parlamento. La tecnica, che sa ciò che deve fare, è infatti intrinsecamente incompatibile con la democrazia che vive di discussioni tra le tante idee circa ciò che si può fare. In un’intervista a Der Spiegel, è detto piuttosto candidamente e molto sinceramente che i governi non devono farsi condizionare dai rispettivi parlamenti, dove allignano sentimenti antieuropeisti, fattori di “dissoluzione psicologica dell’Europa”. Si parla di “crescente risentimento del Parlamento italiano contro l’Europa, contro l’euro e contro la Germania” e si richiama “ogni governo [al] dovere di ‘educare’ il rispettivo parlamento”.



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