Zancan Niccolò - 2015 - Ti mando un bacio by Zancan Niccolò

autore:Zancan Niccolò [Zancan Niccolò]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788820092955
Google: tt3yCAAAQBAJ
Amazon: 8820057905
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2015-05-01T22:00:00+00:00

6

C. sa tutto di me

È FALSO che ieri pomeriggio sono andato a comprare sei casse di Campari alla Metro. Falso che torno a casa ogni mattina alle sei perché questo è «esattamente» il tempo che ci vuole per chiudere il locale: due ore per cacciare gli ultimi clienti molesti, ritirare i tavoli, fare le macchine, cambiare i fusti, aerare la sala grande, annotare la spesa per il giorno dopo – insalata, pomodori, cetrioli, hamburger congelati –, inserire l’allarme.

Falso che avrei passato una settimana qui, a Ferragosto, a riverniciare il locale: avevo già pagato due ragazzi romeni di cui mi fido tantissimo, Yon e Valentino, perché lo facessero al posto mio. Io non saprei nemmeno da che parte incominciare, non sono un decoratore, non l’ho mai fatto in vita mia. E non sono neppure un uomo felice dentro questa vita, anche se sorrido a tutti. Anche se ho due bambini bellissimi, che adoro.

È sempre difficile ricordarsi l’inizio di uno sdoppiamento. Le menzogne si accostano amichevolmente, si mischiano ai giorni a piccole gocce. A un certo punto ti fanno compagnia. Senti un’intimità, ti ci affezioni, cominci a crederci davvero. Non le distingui più.

Ricordo con certezza che fingevo che mi piacesse, quando da ragazzino mi chiamavano Riccioli d’oro, perché mio padre sosteneva che fosse un fantastico segno della mia forza. Lo facevo per lui. Ma era falso anche quello. Falso che se ti sfottono vali qualcosa. Ho sempre odiato quel nomignolo, e non so fare la guerra. Per questo, è falso anche che avrei potuto fare chissà quali sfracelli in serie A, se solo non mi fossi spaccato il ginocchio.

Ero fragile. Come lo sono adesso. E nella vita, tutti lo sanno tranne i più ingenui, serve coraggio: bisogna essere incoscienti o molto convinti dei propri mezzi. Io non sono mai stato né uno né l’altro.

Infatti ho accettato di buttarmi dentro questo locale simil irlandese perché mio padre ancora credeva alla religione del mattone: «L’unico investimento sicuro». Oggi non lo compra nessuno, neppure per 140.000 euro, l’ultimo prezzo stracciato che stiamo facendo circolare informalmente. E non è vero che fosse il mio sogno di riserva, stare qui a mettere musica ricercata e servire birre che piacciono soltanto a me. Come non è vero che io e mia moglie siamo ancora una bella coppia, «nonostante tutto». Come ci diciamo. Come ci dicono. Come ci piace persino fingere di credere.

L’unica cosa vera nella mia vita è che io amo Chiara. E lei, fino a ieri, amava me.

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