Zweig Stefan - 1932 - Maria Antonietta by Zweig Stefan

Zweig Stefan - 1932 - Maria Antonietta by Zweig Stefan

autore:Zweig Stefan
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Biography & Autobiography, Historical
ISBN: 9788804426660
editore: Mondadori
pubblicato: 1997-06-14T22:00:00+00:00


Les Tuileries

Nel 1789 a volte, la Rivoluzione ha ancora paura della propria audacia.

L'Assemblea nazionale, i consiglieri della città di Parigi, la borghesia, che non hanno cessato, in fondo, di essere fedeli alla monarchia, sono adesso alquanto spaventati dall'impresa delle amazzoni, con la quale il Re è stato consegnato nelle loro mani, senza difesa.

Per una sorta di pudore, cercano, con menzogne, di far sì che questo trasferimento forzato della famiglia reale a Parigi appaia come un cambiamento volontario di residenza.

Le delegazioni si succedono l'una dopo l'altra in udienza dal Re per rassicurarlo circa il loro profondo attaccamento.

Ma Maria Antonietta, incapace di simulare, e suo marito, sempre docile, si difendono con accanimento contro quella edulcorazione dei fatti.

Il mondo intero deve sapere di questo oltraggio ai sacri diritti d'un monarca.

Di proposito, ambedue non fanno altro che sottolineare di continuo la loro sconfitta: il Re rinuncia alla caccia, la Regina non va più a teatro, non compaiono più per le strade, e si lasciano così sfuggire la preziosa occasione di riconquistare la popolarità a Parigi.

E questa ostinata segregazione volontaria è per loro pericolosamente nociva perché, denunciando così la violenza subìta, la corte convince il popolo della sua forza.

Non l'Assemblea nazionale, e neppure il popolo, ma il re e la regina hanno scavato attorno alle Tuileries un fossato invisibile.

Ma se la corte considera le Tuileries come una prigione, vuole tuttavia che questa prigione sia regale.

Già nei giorni successivi enormi vetture portano mobili da Versailles; falegnami e tappezzieri si mettono all'opera.

Ben presto la solita folla di camerieri, valletti, cocchieri e cuochi riempie i locali della servitù.

Tutto ricorda Versailles, e il cerimoniale stesso è ristabilito, intatto.

L'ala del palazzo delle Tuileries che dà sul giardino (quella che fu poi incendiata nel 187I dalla Comune per non essere mai più ricostruita) è la sola a venire ripristinata dalla famiglia reale.

La camera da letto di Maria Antonietta e il suo salotto si trovano al pianterreno.

Senza dubbio, ella ha cercato volontariamente di isolarsi dal resto della famiglia.

I suoi appartamenti sono disposti in maniera tale che ella può ricevere ospiti in qualsiasi momento, senza che questi siano obbligati a passare per lo scalone ufficiale e per l'ingresso principale.

Il vecchio castello, con i suoi corridoi oscuri e soprattutto con quei perpetui testimoni dell'onnipotenza popolare, le guardie nazionali, che non cessano mai di vigilare, non è un soggiorno molto gradevole, ma tuttavia, costretta dal destino a ripiegarsi su sé stessa, la famiglia reale vi conduce un'esistenza più calma, più intima che non a Versailles.

La Regina ha adesso l'occasione di riflettere seriamente e di raccogliersi.

"E' nell'infelicità che si capisce maggiormente quel che si è.": questo pensiero commovente balena improvviso in una delle sue lettere.

Questa donna, che per venti anni è stata incapace di ascoltare fino alla fine il rapporto di un ambasciatore, trova a un tratto in sé medesima riserve di intelligenza e di energia.

Trasforma il suo ufficio in cancelleria, la sua camera in gabinetto diplomatico.

Sostituisce il marito - che tutti, prima o poi, con impazienza mettono nell'ombra per la sua irrimediabile debolezza - nei negoziati con ministri e ambasciatori vigila sulle sue decisioni, ne redige le lettere.



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