La città romana (2013) by Paul Zanker
autore:Paul Zanker [Zanker, Paul]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: EPUB9788858107775-80499
pubblicato: 2014-05-16T22:00:00+00:00
37. Roma, la Colonna di Marco Aurelio e, a destra, il Tempio di Adriano. Incisione del XVII secolo.
1.4. Edifici ludici per la plebe: teatro, circo e anfiteatro
La Roma imperiale era una città di giochi e di teatri; in nessunâaltra città esistevano teatri, circhi e arene così grandi e così riccamente decorati. Le varie tipologie architettoniche corrispondevano alle diverse funzioni degli edifici. I teatri si collocavano nella tradizione greca, ma rispetto ad essa presentavano alcune differenze significative nella struttura architettonica, che erano la diretta espressione dellâorganizzazione sociale gerarchica di Roma. Infatti, a differenza dei teatri delle poleis democratiche, il teatro romano imponeva agli spettatori una disposizione rigida dei posti, basata sul ceto sociale. Grazie a un sistema di scale e passaggi nelle sostruzioni della cavea, ognuno era guidato al posto che gli spettava. La seconda differenza risiede nella posizione privilegiata dellâimperatore o dei suoi rappresentanti: questi si mettevano in mostra nel palco al di sopra degli ingressi, strutturati come archi onorari. Alla morte di Augusto, a Roma erano stati costruiti tre grandi teatri: il Teatro di Pompeo, di cui abbiamo già parlato; il Teatro di Marcello, edificato per volere di Augusto, così denominato dal nome di suo nipote, designato alla successione ma morto prematuramente; il Teatro di Balbo, terzo e ultimo edificio, che Augusto concesse fosse costruito da uno «sponsor» non appartenente alla casa imperiale. Nellâetà imperiale non furono costruiti altri teatri, oltre a questi tre; infatti, da quanto risulta, i loro spazi erano sufficienti sia per ospitare forme di intrattenimento elevato, come tragedie e commedie classiche, sia per la rappresentazione di pantomime, un genere particolarmente amato.
Gli imperatori che succedettero ad Augusto si concentrarono non più sui teatri, ma sui luoghi in cui si svolgevano i giochi e gli spettacoli (particolarmente amati dal popolo), ossia i circhi e le arene. A questi si aggiungevano la «naumachia», sullâaltra sponda del Tevere, in cui venivano rappresentati combattimenti navali, e in seguito lo Stadio e lâOdeon di Domiziano, lâattuale piazza Navona. Allo stesso modo che con le terme, di cui torneremo a parlare, in questo settore della cultura di massa gli imperatori volevano offrire al popolo edifici estremamente funzionali e grandiosi, che permettessero di accogliere grandi folle di spettatori. Nel circo si svolgevano prevalentemente corse di cavalli. Il Circo Massimo (fig. 38) era molto più grande degli altri ippodromi di Roma, il Circo Flaminio e il Circo di Nerone presso il colle Vaticano, sebbene prima di Augusto esso non comprendesse molto più dei terrapieni e della pista (misure esterne 620 x 140 m). Soltanto grazie ai lavori di ampliamento e abbellimento eseguiti da vari imperatori si trasformò in uno degli edifici più superbi della città . Se già nella seconda metà del I secolo d.C. probabilmente offriva posto a 150.000 spettatori, dopo gli incendi e i lavori di ampliamento eseguiti da Domiziano e Traiano, che fecero aggiungere delle ulteriori gradinate, potrebbe essere arrivato a ospitare oltre 300.000 spettatori. Un sesterzio dellâepoca (fig. 39) può darci unâidea dellâaspetto di quellâedificio grandioso, oggi quasi del tutto distrutto,
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