La contessa ribelle by Rosemary Rogers

autore:Rosemary Rogers [Rogers, Rosemary]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-07-19T22:00:00+00:00

Talia terminò il bagno e indossò un abito di mussola color avorio con nastri verde giada sulle maniche corte e l'orlo increspato. L'inquietudine che le aveva afferrato la bocca dello stomaco divenne insopportabile.

Intrecciando rapidamente i capelli umidi, si infilò un paio di stivaletti di pelle di vitello e andò alla ricerca del marito scomparso.

Senza dubbio si stava rendendo ridicola.

Era del tutto logico che Gabriel stesse ancora parlando con il capitano. Oppure che stesse ispezionando l'equipaggio che sentiva affaccendarsi sopra di lei. O forse era stato trattenuto da Lord Rothwell, che stava cercando di convincerlo delle buone ragioni per lasciare l'attuale Contessa di Ashcombe in Francia.

Ma non riusciva a dimenticare l'agitazione appena velata di Gabriel che era rimasta anche dopo che erano saliti a bordo e il bacio violento che era sembrato... un saluto.

Le aveva nascosto qualcosa, e aveva il terribile sospetto di sapere esattamente di che cosa si trattava.

Trovando la cabina attigua vuota, Talia andò verso il salone e la cucina di bordo prima di salire sul ponte che ferveva di attività. Non fu sorpresa di scoprire che il cielo era dipinto di sfumature viola scuro mentre la campagna veniva avvolta dalle tenebre, ma il suo cuore ebbe un sussulto al movimento che sentì sotto i piedi.

Dio, no. Si stavano allontanando dalla costa.

Per un attimo rimase immobile, cercando disperatamente con lo sguardo il profilo familiare di Gabriel, sentendosi gelare il sangue quando realizzò che non si trovava tra i marinai.

Ora che cosa doveva fare?

«Dovreste stare sottocoperta, milady.» La grande sagoma di Lord Rothwell apparve al suo fianco, con espressione severa. «Ci stiamo preparando a sciogliere gli ormeggi.»

Ignorando il suo giudizio quasi tangibile nell'aria, Talia lo fissò con impazienza.

«Dov'è Gabriel?»

L'uomo alzò le spalle. «Nella sua cabina. Ha detto di avere un disperato bisogno di un bagno e io ne ho convenuto.»

Si premette una mano sullo stomaco tremante. Oh, santo cielo, era troppo tardi.

«Dovete fermare la barca.»

Prevedibilmente, Lord Rothwell la guardò come se fosse uscita di senno.

«È un vascello» la corresse con tono glaciale, «e non si può fermare come se niente fosse.»

Soltanto poche settimane prima, Talia avrebbe esitato di fronte a tale malcelato disprezzo. Sarebbe sparita pur di evitare un scontro così spiacevole.

Ora raddrizzò le spalle e puntò un dito esattamente in direzione del bel volto di Lord Rothwell. Gabriel aveva bisogno di lei. Avrebbe affrontato il diavolo in persona se necessario.

«Non m'importa come si chiama o quello che dovete fare per impedirci di partire, fatelo e basta» gridò. «Devo ritornare a terra.»

Hugo corrugò la fronte, chiaramente sconvolto dalla sua violenta reazione. «Perché?»

«Perché Gabriel non è nella sua cabina.»

«Allora è senz'altro con il capitano.»

Talia strinse i pugni, con lo sguardo rivolto verso le scogliere in lontananza che sembravano una barriera minacciosa nella crescente oscurità.

Doveva osare?

Gabriel le aveva concesso la sua fiducia quando le aveva rivelato la verità sul tradimento di Harry. Era stato un dono prezioso che concedeva a poche persone, e sapeva senza ombra di dubbio che se avesse tradito la sua fiducia la loro relazione sarebbe stata distrutta.

Ma poteva

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