Agatha Raisin e l'amore infernale by M. C. Beaton

autore:M. C. Beaton [Beaton, M. C.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Robinson Crusoe, strega di wyckhadden, wyckhadden, Agatha Raisin, Mystery & Detective, fate, witch, fryfam, Fiction, amore, Hamish Macbeth, Avaro di mayfair, Agatha, Evesham, beaton, M.C. Beaton, General, Marion Chesney
ISBN: 9788898713141
Google: _syKDwAAQBAJ
editore: Gems
pubblicato: 2015-02-17T23:00:00+00:00

8

Roy Silver accettò l’invito di Agatha con entusiasmo. Gli sembrava molto à la page dire ai colleghi che avrebbe passato il fine settimana nei Cotswolds.

Agatha lo andò a prendere il venerdì sera alla stazione ferroviaria di Moreton-in-Marsh. “Non è un benvenuto molto allegro,” disse Roy, osservando l’espressione inacidita di Agatha. “Che succede?”

“Posso rinfrescarti la memoria? James è scomparso Dio sa dove ed è sospettato di omicidio, e anche io non sono del tutto esente dall’ombra del sospetto. La mia casa e quella di James sono state messe a soqquadro da sconosciuti. L’assassino è a piede libero e, per quanto ne so, la prossima vittima sarò io. E, come se non bastasse, mi aspettavo che Charles mi avrebbe sostenuta nel momento del pericolo, invece quello ha preso su le sue chiappe ed è tornato a rintanarsi nei possedimenti di famiglia.”

Roy le passò un braccio esile attorno alle spalle. “Non ti preoccupare, hai me.”

Agatha soffocò un sospiro. Roy sembrava più magro, patito e slavato che mai. Indossava jeans firmati e ai piedi aveva stivali di finto coccodrillo con i tacchi alti. Agatha non lo aveva informato dell’imminenza della festa di beneficenza, per paura che Roy decidesse di non venire, e Agatha non voleva stare da sola.

“Mi devi raccontare bene la faccenda dell’omicidio,” disse Roy, barcollando sui tacchi per arrivare all’auto di Agatha.

“Quegli stivali sembrano orrendamente scomodi,” disse Agatha.

“Sì, ma mi fanno sembrare più alto.”

“Non hai bisogno di sembrare più alto. Lo sei a sufficienza. Non sono calzature adatte, quaggiù.”

Roy si fermò, con una mano sulla portiera e l’aria turbata. “Dici davvero?”

“Sono perfette per Londra,” aggiunse Agatha per confortarlo, “ma non per i Cotswolds. Butta la tua valigia sul sedile dietro.”

“Lì dentro ho anche mocassini e scarpe da ginnastica,” disse Roy, mentre Agatha metteva in moto. “E allora chi è stato?”

“Non lo so. Ma quando arriveremo a casa ti preparerò qualcosa da bere e ti racconterò tutto quello che posso.”

Lungo la strada parlarono di conoscenze che avevano in comune nel mondo delle pubbliche relazioni, ma quando Agatha uscì dall’A44 e imboccò la discesa che portava a Carsely, Roy adocchiò un grosso cartello: FESTA DEL VILLAGGIO.

“Ma che coincidenza, tesoro,” disse Roy con voce sospettosa. “A quanto pare ogni volta che vengo qui c’è una festa paesana.”

“Non trovi che faccia caldo e si soffochi?” disse Agatha, che percepì lo sguardo ostile di Roy.

“La festa paesana. Tu ci stai lavorando e hai deciso di far lavorare anche me. Ricordi quella volta che mi hai costretto a travestirmi da giullare, e ad andare in giro saltellando? Mai più nella vita.”

“Si tratta dello stand della tombola,” disse Agatha, suadente. “Un’oretta o due, non di più.”

“O tre o quattro,” disse Roy, stizzito. “E quei premi! Vecchie scatolette di sardine, shampoo per capelli scuri, fiori finti.”

“Senti, io mi occupo della vendita dell’Elefante bianco.”

“Devo ammettere che è ancora peggio.”

“Quest’anno no. Sono andata a bussare alle porte dei ricchi del Gloucestershire e li ho convinti a offrire qualche oggetto prezioso. È a fin di bene, in fondo. Gli arricchiti non offrono mai un accidente, ma la vecchia guardia della contea si sente sempre in dovere di contribuire.

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