Azione politica by Michael Walzer

Azione politica by Michael Walzer

autore:Michael Walzer [Walzer, Michael]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Luiss
pubblicato: 2021-02-04T23:00:00+00:00


capitolo 10

Leader

È davvero sorprendente il gran numero di persone che non vogliono avere alcun potere politico, che non hanno né brama di comando né esigenza di imporsi. Vogliono fare ciò che è giusto e vogliono che qualcuno glielo indichi. Ecco una delle maggiori difficoltà di un movimento nascente: l’impossibilità di reclutare leader nelle proprie file. Chi si fa avanti ha, probabilmente, esperienza politica alle spalle, ma scelte personali e ideologiche talvolta incompatibili con le finalità dichiarate del movimento. Aspiranti leader possono intravedere nell’azione politica dei cittadini uno strumento per realizzare le proprie ambizioni prima e assai più dell’obiettivo specifico del movimento. Di questi, due tipi in particolare vanno qui presi in considerazione: i professionisti della politica frustrati e i militanti settari. Entrambi possono tornare utili al movimento, ma hanno anche un atteggiamento predatorio nei suoi confronti: è pertanto un errore consentirgli di soppiantare una leadership alle prime armi, per quanto incerta e inesperta possa essere.

Politici senza mandato sono portati a vedere in qualsiasi movimento dei cittadini un’opportunità. Alcuni si dedicheranno alla causa, con fervore variabile, e cercheranno di integrare gli attivisti nell’organizzazione delle proprie campagne. In seno al movimento, un impegno del genere è spesso considerato con sospetto: per qual motivo, ci si chiede, questo o quel professionista della politica non si è impegnato in precedenza? (Esiste una replica ovvia: perché i cittadini non erano attivi in precedenza?) Forse questo tipo di sospetto è giustificato, ma la disponibilità di professionisti dell’opposizione è anche un’opportunità cruciale, per gli attivisti, di accedere al sistema politico. A questo punto è fondamentale che i cittadini trovino il modo di fornire ai professionisti il sostegno di cui necessitano per ottenere un incarico politico, senza far mancare, nello stesso tempo, lo stimolo e l’incoraggiamento non meno indispensabili. A tal fine, movimento e candidatura devono probabilmente rimanere distinti, anche quando gli appartenenti al movimento si trasformano in truppe elettorali del candidato. Ci sono due motivi per sottolineare l’importanza di questa distinzione. In primo luogo, è probabile che il candidato non desideri guidare il movimento come una forza indipendente, sia perché è convinto di dover trovare appoggio ben oltre la cerchia dei suoi aderenti, sia perché – come nel caso della candidatura del senatore Eugene McCarthy nel 1968 – l’intera carriera e la stessa concezione del proprio impegno politico lo portano a escludere di concentrarsi soltanto nell’azione del movimento. In secondo luogo, il movimento deve progettare la propria sopravvivenza oltre la campagna elettorale, il che non rientra sempre nell’interesse del candidato. Diventa pertanto necessario riconoscere al candidato uno status di leader nazionale (o locale) continuando a sostenere una leadership del movimento del tutto separata.

I militanti su posizioni settarie intravedono invece svariate opportunità nel nuovo movimento: educare, reclutare, uscire dalla limitatezza dell’attività routinaria, per esempio. S’intende che possono anche aderire seriamente alla causa; ma la causa, quale che sia, susciterà nella loro mente echi assai diversi da quelli suscitati nella mente di altri attivisti meno settari. Nella misura in cui questi militanti ascendono a posizioni di leadership, evenienza tutt’altro



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