Charles Frazier - 1997 - Ritorno a Cold Mountain by Charles Frazier

Charles Frazier - 1997 - Ritorno a Cold Mountain by Charles Frazier

autore:Charles Frazier [Charles Frazier]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788830414778
Amazon: 8830414778
editore: Longanesi & C
pubblicato: 1998-02-14T23:00:00+00:00


Per vari giorni Inman, camminò insieme con altri quindici uomini, legato per i polsi con una lunga corda. Sembravano un branco di puledri al traino. Veasey era proprio davanti a Inman e procedeva a testa china, sbigottito dalla propria sfortuna. Quando la fila si avviava o si fermava, veniva strattonato o incespicava in avanti; allora le mani legate si portavano di scatto davanti al viso come per un improvviso bisogno di preghiera. Alcuni degli uomini che lo precedevano nella fila erano anziani e avevano la barba grigia, altri erano poco più che adolescenti tutti erano accusati di essere disertori o di simpatizzare col nemico. Si trattava perlopiù di gente di campagna, vestita molto alla buona. Inman immaginava che fossero tutti destinati a finire in prigione o a essere rimandati in guerra. Alcuni, di tanto in tanto, gridavano qualcosa agli uomini della Guardia, adducendo varie giustificazioni e sostenendo di non essere affatto quelli che erano accusati di essere. Si dichiaravano innocenti, insomma. Altri borbottavano minacce, sostenendo che, se non fossero stati legati e avessero avuto un'accetta, avrebbero tagliato in due gli uomini della Guardia e pisciato addosso alle loro due metà sanguinolente prima d'incamminarsi verso casa. Altri ancora singhiozzavano e supplicavano di essere liberati, appellandosi all'immaginaria bontà esistente nel cuore degli uomini.

Come la grande maggioranza delle persone, i prigionieri passavano sulla faccia della terra senza lasciare una traccia più duratura del solco tracciato da un aratro. Si poteva seppellirli, incidere i loro nomi su una tavola di quercia e mettere quella specie di lapide sulla loro tomba, ma nulla di nulla - né i loro gesti di cattiveria, di bontà, di viltà, di coraggio, né le loro paure o le loro speranze, né i tratti dei loro volti - sarebbe stato ricordato anche solo per il breve tempo che avrebbero impiegato i caratteri incisi nel legno a scomparire sotto le intemperie. Per questo camminavano curvi, come se portassero il peso di una vita destinata all'oblio.

Inman detestava essere legato agli altri, detestava girare disarmato e detestava ancora di più andare in senso opposto ai suoi desideri. Ogni passo che faceva verso est era amaro come una ricaduta nel peccato. Le miglia si assommavano e la speranza di tornare a casa cominciava a venir meno. Quando il sole gli spiovve sulla faccia, sputò contro l'astro, non avendo altro modo per ribellarsi alla sventura.

I prigionieri camminarono per tutto quel giorno e per molti altri ancora senza mai scambiarsi una parola. Un pomeriggio un uomo della Guardia, per divertirsi, risalì tutta la fila e con la canna del fucile buttò a terra il cappello di ogni singolo prigioniero; se qualcuno osava chinarsi per raccoglierlo, veniva colpito col calcio dell'arma. Proseguirono lasciando in terra, come segno del loro passaggio, quindici cappelli.

Non ricevettero niente da mangiare; per dissetarsi dovettero accontentarsi di quel po' di acqua che riuscivano a raccogliere con una mano ogni volta che la strada guadava un ruscello. I più anziani del gruppo s'indebolirono particolarmente per la mancanza di cibo e, quando non riuscirono più



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