Favola per rinnegati by Alessandro Bongiorni

autore:Alessandro Bongiorni [Bongiorni, Alessandro]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-01-16T12:00:00+00:00

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Quando il questore gli aveva consegnato i fascicoli sulla strage di piazza San Marco, Omar Melli non era sicuro che la pista di Carrera avrebbe portato da qualche parte.

Due membri di una ’ndrina qualunque.

Due pregiudicati come tanti altri.

Nomignoli dentro un mare troppo vasto.

Perché affannarsi tanto per stare dietro a due mezze tacche?

Dal principio il questore gli aveva detto di continuare su quella strada, e così lui e i suoi cowboy avevano fatto. Ma loro erano gente d’azione, non badanti per gangster di serie B. A ogni modo, era una grande occasione per tutti, quindi si erano messi al lavoro. Erano andati da Titina Guastafierro e le avevano spiegato che adesso doveva parlare con loro. Lei, raggiante nel suo appartamento rimesso a nuovo, aveva chiesto che fine avesse fatto l’altro poliziotto, quello bellissimo.

Omar Melli le aveva detto che era passato a miglior vita.

In un certo senso, ne era convinto.

Titina aveva fatto i nomi dei due ’ndranghetisti che la controllavano. La ricerca di un Kalashnikov si era trasformata nella caccia a un boss calabrese di Buccinasco, un tale di nome Mangiaracina.

Carrera era un figlio di puttana, un manipolatore ingrato, ma assieme ne avevano spalata, di merda: ecco perché in fondo a Melli dispiaceva per com’era finita.

Ciccio e Geanina – il suo braccio destro e la sua compagna – gli rimproveravano questa sua indulgenza insensata. Gli ricordavano di quanto Carrera l’avesse usato sempre e solo per il suo tornaconto, che poi era quando c’era da sporcarsi le mani, e di quanto aveva perso per averlo assecondato. Carrera era come quel parassita che ti salta addosso appena ti avvicini. L’enorme ustione che gli occupava metà della faccia, regalo dell’ultima volta in cui lui e Carrera avevano lavorato assieme, avrebbe dovuto fare da monito – Ricordati Di Odiarlo.

Invece, no.

Era successo durante un’operazione delicata. Erano andati a prendere un pappone albanese, ma la porta dell’appartamento era imbottita di esplosivo. La detonazione aveva investito solo lui, sfigurandolo a vita e facendogli guadagnare il soprannome di Omar Due Facce, come Harvey Dent, il cattivo di Batman.

Era il mestiere che si erano scelti.

In Carrera c’era qualcosa di Melli, e in Melli c’era qualcosa di Carrera. Una pulsione irrefrenabile, un pernicioso istinto di attrazione. Lo sapevano entrambi, anche se non se lo erano mai detto.

«Trovali tutti» gli aveva detto Carrera quando aveva saputo che sarebbe toccato a lui.

Poi le cose avevano preso un’altra piega, i due ’ndranghetisti di serie B li avevano portati dai pesci grossi, e così dall’alto era piovuta la decisione di insistere su quella strada. Per tutti era stato Gaetano Tommèo a vendere l’AK-47 a Priore e Cioffi, l’analisi delle celle telefoniche l’aveva collocato nella stessa zona di Priore una settimana prima della strage, non c’erano più dubbi al riguardo, caso risolto, l’ex brigatista era finito. Nello Cioffi, sotto processo e costretto a vita su una carrozzina, continuava a dire di non ricordare, di non saperne niente, di non poterli aiutare.

Vero o no, a questo punto, poco importava.

Un capitolo chiuso, anche se restavano in sospeso due domande

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