Gerritsen Tess - Jane Rizzoli 03 - 2003 - Corpi senza volto by Gerritsen Tess

Gerritsen Tess - Jane Rizzoli 03 - 2003 - Corpi senza volto by Gerritsen Tess

autore:Gerritsen Tess
La lingua: ita
Format: mobi
Tags: Thrillers, Suspense, Fiction
ISBN: 9788830422988
editore: Longanesi
pubblicato: 2006-01-14T23:00:00+00:00


11

Erano le sette di sera passate quando Maura arrivò a casa. Svoltando nel vialetto, vide la casa tutta illuminata: non dal banale chiarore di qualche lampada accesa da un timer, ma dall'allegro sfavillio di una miriade di luci accese, di qualcuno che l'aspettava. E, attraverso le tende del salotto, scorse una piramide di luci multicolori.

Un albero di Natale.

Era l'ultima cosa che si aspettava di vedere e si fermò nel vialetto ad ammirare quei colori luccicanti che le ricordavano i Natali in cui preparava l'albero per Victor, in cui prendeva le delicate palle dalle confezioni e le appendeva sui rami che le lasciavano sulle dita un forte odore d'abete. E i Natali precedenti, quand'era bambina e suo padre la prendeva in spalla in modo che potesse sistemare la stella d'argento in cima all'albero. Non una volta i genitori avevano scordato quella lieta tradizione, eppure con quanta facilità lei l'aveva abbandonata. Era troppo complicato, c'era troppo da fare. Portare in casa l'albero, portarlo fuori finché non si trasformava nell'ennesimo rifiuto marrone sul marciapiede, pronto per essere prelevato dalla nettezza urbana. Si era lasciata sopraffare dagli aspetti più problematici del rito, dimenticandosi della gioia.

Dal gelido garage mise piede in casa e fu accolta da un profumo di pollo arrosto, aglio e rosmarino. Che bello essere accolta dall'odore della cena, che bello avere qualcuno che l'aspettava. Udì la televisione in salotto e seguì il suono, togliendosi il cappotto mentre percorreva il corridoio.

Victor sedeva a gambe incrociate sul pavimento, accanto all'albero, e cercava di districare un groviglio di addobbi scintillanti. La vide e scoppiò in una risata di rassegnazione.

«Non sono migliorato da quando eravamo sposati.»

«Non mi aspettavo niente di tutto questo», disse lei osservando le luci.

«Be', siamo al diciotto dicembre e tu non avevi ancora preparato l'albero.»

«Non ho avuto tempo.»

«Per Natale c'è sempre tempo, Maura.»

«È un bel cambiamento. Di solito eri tu quello che era troppo occupato per le vacanze.»

Lui sollevò lo sguardo dal groviglio argentato. «E me lo rinfaccerai sempre, non è vero?»

Lei tacque, dispiaciuta per quell'ultimo commento. Rivangare gli antichi rancori non era un bel modo di iniziare la serata. Si voltò per appendere il cappotto nel guardaroba e, dandogli la schiena, esclamò: «Ti preparo un drink?»

«Lo stesso che prendi tu.»

«Anche se è una roba da donne?»

«Sono mai stato sessista in tema di cocktail?»

Lei rise e andò in cucina. Dal frigo prese alcuni lime e del succo di mirtillo. Calcolò le dosi di Triple Sec e di Absolut Citron e le versò nello shaker. In piedi davanti al lavandino, agitò liquore e ghiaccio, sentendo il recipiente metallico diventare sempre più freddo. Agita, agita, agita, come i dadi nel bicchiere, prima di lanciarli. Tutto è un gioco d'azzardo, e l'amore più di ogni altra cosa. L'ultima volta che ho giocato, ho perso, pensò. E questa volta, per cosa gioco? Per la possibilità di risistemare le cose? O per farmi spezzare di nuovo il cuore?

Versò il liquido gelido in due bicchieri da cocktail e, mentre stava per uscire, notò che la pattumiera era piena di contenitori per cibi da asporto.



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