Giustizia negata by TTB TAMI HOAG

Giustizia negata by TTB TAMI HOAG

autore:TTB TAMI HOAG
La lingua: ita
Format: mobi
ISBN: 8887592683
editore: Sperling & Kupfer Editori S.p.A.
pubblicato: 2003-01-28T23:00:00+00:00


26

Annie sbuffò, scavando fra le pile di documenti per disseppellire un gruppo di microcassette contrassegnate con l’etichetta renard, e riconobbe la scrittura di Fourcade. Registrazioni di interrogatori, fatte senza dubbio di nascosto. I nastri ufficiali non sarebbero mai dovuti uscire dal dipartimento dello sceriffo, ma Fourcade rispettava soltanto le proprie regole.

Si sentiva a disagio soltanto a pensarci. Dove intendeva tracciare la linea di confine? E lui? Anche lei violava le regole occupandosi di quel caso, ma in qualche modo si sentiva giustificata, perché obbediva a un’autorità superiore.

Dove diavolo era finito Fourcade, si domandò, cercando nella borsetta il registratore.

«Forse sta seminando in giro prove da farti trovare, Annie», mormorò, prima di rimproverarsi quella malignità.

Non credeva che fosse stato lui a mettere quell’anello in casa di Renard, proprio perché era stato già accusato dello stesso reato. Nessuno era riuscito a provare le accuse contro di lui durante le indagini sul delitto Parmantel, perché aveva dato le dimissioni dalla polizia di New Orleans prima che qualcuno potesse farlo.

Si disse che tutto questo non la riguardava. Inserì il primo nastro nel registratore, premendo il tasto per avviarlo e posandolo sul tavolo.

Il rombo di un motore interruppe la concentrazione di Annie, che spense il registratore; si aspettò un rumore di sportello, ma il rumore non giunse. Lei si alzò dalla sedia, estraendo la pistola dalla borsa.

Si sporse dalla finestrella, che non consentiva una grande visuale: la notte era di un buio profondo.

Qualcosa di pesante cadde sul pavimento del portico. Annie uscì sul pianerottolo con la pistola puntata.

«Nick, sei tu?»

Attese, incerta. Poi sentì un gemito sommesso.

«Fourcade?», chiamò di nuovo, scendendo le scale. «Non costringermi a sparare.»

Lui era riverso sul pavimento del portico, con il viso insanguinato investito in pieno dalla luce della finestra.

«Oh, Signore!» Annie s'infilò la pistola nella cintura per inginocchiarsi accanto a lui. «Cosa è successo? Chi è stato?»

Nick socchiuse un occhio per guardarla. «Non esporti mai prima di capire qual è la situazione che hai di fronte, Broussard.»

«Anche mezzo morto riesci a essere arrogante!»

«Aiutami ad alzarmi.»

«Alzarti? Dovrei chiamare un’ambulanza, anzi, spararti il colpo di grazia.»

«Sto benissimo. Del resto non è la prima volta che mi succede, tesoro.»

«Questo non mi sorprende.»

Lui si raddrizzò a poco a poco, dolorante e pesto. «Andiamo, Broussard, piantala e aiutami. Se siamo soci, siamo soci.»

Annie si mise al suo fianco, in modo che potesse passarle un braccio sulle spalle.

Fourcade si appoggiò pesantemente a lei, mentre entravano in casa, barcollando come ubriachi. Guardando la maglietta sporca di sangue, Annie si lasciò sfuggire un’esclamazione inorridita. «Chi è stato?»

«Un amico di un amico.»

«Penso che qualcuno dovrebbe spiegarti meglio il significato di questa definizione. Dove andiamo?»

«In bagno.»

Lo sostenne lungo il corridoio; giunti in bagno lo aiutò a sedersi sul coperchio chiuso del water.

«In quanti ti hanno ridotto così?»

«Non ho niente di rotto», disse Nick, eludendo la domanda. «Domani piscerò sangue, tutto qui.»

Si chinò in avanti, prendendosi la testa fra le mani. «Portami un whiskey», borbottò.

«Cerca di essere gentile con me», ribattè Annie, frugando nell’armadietto dei medicinali. «È meglio non inimicarsi il personale medico.»

«Portami un whiskey, per favore, infermiera.



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