I segreti di Sharin Kot by Claudio Loreto

I segreti di Sharin Kot by Claudio Loreto

autore:Claudio Loreto [Loreto, Claudio]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: ISBN
editore: De Ferrari
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


XI

La triste notizia

Lunedì, 17 maggio 2010 – Partita dalla base “Arena” di Herat, una colonna di centotrenta automezzi italiani, spagnoli, statunitensi ed afghani portava rifornimenti e rinforzi alla base avanzata “Columbus”. A bordo c’erano circa quattrocento soldati.

Alle ore 9,15 il convoglio era oramai a soli venticinque chilometri da Bala Murghab quando uno I.E.D. (Improvised Explosive Devices, ordigni sì artigianali ma estremamente devastanti) brillò al passaggio del quarto veicolo di quella lunga fila, un blindato Lince con dentro quattro alpini del 32° Reggimento Genio Guastatori della Taurinense: due restarono uccisi e due feriti (uno di questi ultimi era un caporale donna).

Salivano così a duecento i soldati della coalizione internazionale morti dall’inizio dell’anno.

Emiliano apprese la notizia dal sergente, il quale l’aveva a sua volta saputa in occasione di un contatto radio con la Columbus durante il ritorno dalla lontana tenda della gestante ammalata; quando poi dentro la ricetrasmittente degli svizzeri erano risuonati i nomi dei morti, per il capitano fu un’autentica mazzata: uno di quegli alpini – una gran cara persona – era infatti stato tempo prima ai suoi ordini.

Seduto vicino al pozzo con le ginocchia rinserrate tra le braccia, egli non udì nemmeno l’approssimarsi – eppure scricchiante sulla ghiaia – di passi dietro di sé; ad un tratto avvertì soltanto una mano poggiarsi sulla sua spalla destra: sollevò lo sguardo ed incontrò gli occhi comprensivi di Rebecca.

“Mi dispiace” – disse lei – “Ad una sosta il sergente mi ha raccontato che lo conoscevi”.

Lui riprese a fissare il vuoto. “Aveva una moglie, Teresa: si erano sposati appena un anno fa ed io sono stato tra gli invitati alla loro festa; Marcello si era sentito onoratissimo della mia presenza… Rivedo la gioia di quei due ragazzi!”.

La donna gli si sedette accanto. Desiderava confortarlo, ma non sapeva cosa dire perché in effetti non c’era proprio un bel niente da esprimere. Gli prese allora una mano (dita tra le dita, come quando…) ed iniziò pure lei a guardare lontano all’orizzonte. O al passato?

Ristettero così, senza dire una parola, per un tempo lunghissimo. Poi Rebecca sussurrò: “Ora devo proprio andare. Ti raccomando, stanotte cerca di dormire!”.

Emiliano si voltò e nella semioscurità di quel tramonto di un altro mondo riuscì a guardarla senza rancore: “Grazie, davvero” – le rispose con un sorriso mesto.



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