Il nuovo regno by Wilbur Smith

autore:Wilbur Smith
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia

«In alto le coppe! Ecco due nuovi fratelli! Date loro il benvenuto nella nostra tribù, la Tribù delle Averle!» esclamò la voce stentorea di Basti il Crudele e i predoni ubriachi urlarono la loro approvazione mentre levavano le coppe verso il cielo facendone schizzare fuori della birra.

Hui aveva il viso arrossato dal calore del rombante fuoco da campo. Gli pizzicavano gli occhi a causa del fumo acre e arricciò il naso per l’untuoso odore dello stufato di pesce che sobbolliva nel calderone. Era passato un giorno, eppure si sentiva ancora intontito. Non aveva mai immaginato che potesse essere così difficile uccidere un uomo, ma aveva fatto ciò che andava fatto, non c’erano state alternative. E a dispetto dell’infelicità causata da quel gesto, aveva imparato un’altra lezione destinata a essergli utile nei giorni a venire: non si sarebbe tirato indietro di fronte alla necessità di uccidere qualcuno. Fareed, in piedi accanto a lui con la luce color miele del fuoco che gli danzava negli occhi neri, non mostrava la minima traccia di emozione.

Una volta che le Averle erano uscite a frotte dalla fattoria saccheggiata, mentre le fiamme dell’incendio appiccato in cucina salivano alte nel cielo, fra loro si era sparsa la voce di come Hui avesse eliminato il proprietario e delle torture che doveva avergli inflitto per riuscire a farsi rivelare l’ubicazione del tesoro. Lo avevano acclamato a gran voce. Tornate nel nuovo accampamento, in un crepaccio roccioso fra le colline, avevano riferito il successo di Hui a Basti, che si era gonfiato d’orgoglio non tanto per Hui quanto per se stesso: lo rendeva molto fiero essersi dimostrato un capo così sagace da riconoscere le doti del ragazzo non appena l’aveva visto entrare nel loro campo.

Hui ne osservò il viso scorgendo la crudeltà in ogni ruga, nella piega della bocca, negli occhi spietati. Immaginò di tagliargli la gola con il coltello per vendicare la morte di Kyky, così come aveva ucciso il mercante. Un’unica facile incisione. Non aveva mai pensato di poter trovare dentro di sé la forza di uccidere quell’avido predone, ma ormai sapeva che era capace di tutto. Per adesso aveva bisogno di Basti. Un giorno, però… Un giorno…

Il comandante delle Averle alzò la mano e, con un gesto delle dita, chiamò a sé le due nuove reclute. Hui attraversò un mulinello di faville per raggiungerlo e Fareed lo seguì. Basti mostrò loro come allungare la destra verso di lui, poi abbassò due volte il coltello dalla lama ricurva e fece un taglio sul palmo di entrambi. Hui sentì il dolore sfrecciargli su per il braccio, ma non ritrasse la mano tremante: non poteva permettersi di mostrare alcun segno di debolezza. Il suo sangue gocciolò sul terreno. Basti, con un sorriso tirato sulle labbra, lo guardò dritto negli occhi per studiare la sua reazione, dopodiché infilò una coppa sotto la sua mano e poi sotto quella di Fareed. Alla fine fece roteare il sangue e lo lanciò sulle fiamme, dove sfrigolò con un sibilo.

«Fratelli di sangue!» gridò alzando la coppa.

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